“LEGGO CHE MASSIMO SI È SENTITO MALE. MI ASPETTO VERITÀ” – PARLA LA MOGLIE DI BOCHICCHIO MENTRE LA PROCURA INDAGA PER ISTIGAZIONE AL SUICIDIO - RESTA LA STRAORDINARIA COINCIDENZA DI QUESTA STORIA, CAPITATA MENTRE SI CELEBRAVA IL PROCESSO AL BROKER DELLE TRUFFE AI VIP. MA NELLA SOCIETÀ CHE AVREBBE DOVUTO VEICOLARE I RISARCIMENTI, NON CI SONO I FONDI NECESSARI. A QUESTO PUNTO SARÀ LA MOGLIE DI BOCHICCHIO A DOVER DECIDERE SE ACCETTARE L'EREDITÀ FACENDOSI ANCHE CARICO DEI DEBITI, OPPURE NO…
-Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”
Una progressiva deviazione dal rettilineo fino all'impatto con il muro perimetrale dell'aeroporto dell'Urbe.
Quindi l'esplosione della Bmw e il rogo. Chi ha assistito all'incidente parla di una dinamica pulita. Massimo Bochicchio, il broker cui avevano affidato soldi tra i tanti investitori anche Marcello Lippi e il calciatore Stephan El Sharaawy, non avrebbe incontrato ostacoli lungo il suo percorso sulla via Salaria. Nè avallamenti, tantomeno manovre spericolate di altri guidatori.
Saranno i medici legali incaricati di effettuare l'autopsia a verificare un eventuale malore, l'altra pista sulla quale è al lavoro la Procura è quella che il broker abbia voluto farla finita. L'inchiesta ipotizza, infatti, il reato di istigazione al suicidio. Eppure dubbi sulla identificazione della vittima vengono dal mancato riconoscimento del corpo, completamente carbonizzato, da parte del fratello.
Gli agenti della polizia municipale hanno rintracciato il braccialetto elettronico addosso alla vittima perché Bochicchio era stato sottoposto a misure cautelari con uno speciale permesso che gli permetteva di raggiungere il proprio medico curante per monitorare il diabete avanzato dal quale era afflitto. A questo punto, tuttavia, per fugare ogni dubbio potrebbe scattare l'esame del Dna. «Leggo che Massimo si è sentito male. Mi aspetto verità», si limita a dire la moglie Arianna Iacomelli.
Domenica, dopo l'incidente, è scattata una prima ispezione dei finanzieri nell'abitazione romana del broker che si trova nel centrale quartiere Trieste. Una misura che rappresenta il primo vero passo degli investigatori coordinati dal pm Andrea Cusani verso la ricostruzione dei fatti. In cerca di messaggi, appunti, biglietti, memorie, disposizioni lasciate alla famiglia, i finanzieri hanno sequestrato l'attrezzatura informatica del broker, fra cui computer, ipad e altri accessori. Il contenuto sarà sottoposto ad analisi da parte degli specialisti.
Resta la straordinaria coincidenza di questa storia, capitata proprio mentre si celebrava il processo al broker e alla vigilia dei risarcimenti promessi. Bochicchio aveva assicurato che le sue vittime - molte costituitesi parte civile al processo - sarebbero state quasi interamente risarcite. «Ridarò loro fino al 90% di quanto versato» aveva detto attraverso il suo difensore, l'avvocato Gianluca Tognozzi.
Ieri, tuttavia, un documento depositato in udienza dall'avvocato Cesare Placanica, che assiste molte delle persone offese, ha allontanato questa possibilità in maniera praticamente definitiva. Nella società Interactive Reunion Uk ltd che, teoricamente, avrebbe dovuto veicolare i risarcimenti, non ci sarebbero i fondi necessari. In aula, la novità è stata accolta da un brusio di fondo e da qualche commento sull'ultimo bluff del broker.
A questo punto sarà proprio la moglie Arianna a dover decidere se accettare l'eredità facendosi anche carico dei debiti, oppure no. L'elenco dei clienti vittima del raggiro di Bochicchio è lungo: si va dalle leggende calcistiche Marcello Lippi e Antonio Conte al giocatore della Roma Stephan El Sharaawy. L'architetto Alvaro Tagliabue (con la famiglia) e il consulente internazionale Regis Donati. Come pure il Procuratore sportivo Federico Pastorello e il suo collega Luca Bascherini.
Quanto alla scrittrice Barbara Prampolini, truffata, a sua volta, per cifre stellari, si era sfogata in una lunga intervista su un quotidiano locale: «Mi auguro che questo sia un primo passo per fare luce - aveva detto - perché in questa drammatica vicenda ho perso la maggior parte dei miei risparmi e si parla di cifre a sei zeri: attorno ai tre milioni di euro.
Fino ad ora gli sono stati sequestrati 80 milioni, ben poca cosa rispetto ad un totale che si stima intorno ai 500-600 milioni». Quindi, per finire, la mamma del fisioterapista Massimiliano Mariani, Laura Banfi.