“LOLLOBBRI’, ER CEPPO, MICA CE L’HAI COSÌ GROSSO” – OTTAVIO CAPPELLANI SI SCAGLIA CONTRO IL COGNATO D'ITALIA, FRANCECO LOLLOBRIGIDA, CHE DOPO LO SCIVOLONE SULLA “SOSTITUZIONE ETNICA”, HA SOSTENUTO CHE ESISTA UN “CEPPO LINGUISTICO ITALICO” DA PRESERVARE: “VEDE, SIGNOR MINISTRONE ALLE VERDURE ITALICHE, L’ITALIANO, COME LINGUA, NON ESISTE, O ALMENO NON ESISTE DAL TEMPO NECESSARIO PER CUI UN IDIOMA DIVENTI LINGUA. LEI POSSIEDE UN CEPPO MINUSCOLO…”
-Estratto dell'articolo di Ottavio Cappellani per https://mowmag.com/
’Lollobbri’, mo te spiego er ceppo e cerco de fatte capì che, er ceppo, mica ce l’hai così grosso. Ma dico io: sciai ‘na cognata che s’esprime in romanesco e ce vieni a parla’ de ceppo linguistico itagliano? Ma che davero davero? Te spiego.
Quando Lei ha dichiarato di non conoscere le teorie della cospirazione sulla sostituzione etnica, tutti ci siamo detti: e vabbè, fa il ministro dell’agricoltura, dovrebbe occuparsi di zappe, di pacciamatura, di letame, può capitare che se esce dal suo seminato (in senso proprio) jè capita de di’ quarche fregna… qualcosa di inesatto.
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Lei ha dichiarato che con “sostituzione etnica” non intendeva parlare del colore della pelle ma della cultura e della “lingua”. Male me sento. Per una serie di motivi che adesso le spiego, spiacente di non parlare il ciociaro né il romanesco dei quartieri di destra (che pullulano di genìa puramente italica, proprio pullulano).
Uno: le “etnie”, e da tempo, non vengono classificate secondo il colore della pelle (che è un concetto che fa vomitare) ma proprio secondo la lingua: semitiche, latine, germaniche. Adesso, io lo so che appena ha letto “latine” le si è un po’ eccitato il ceppo (linguistico), ma deve sapere che l’italiano non è esistito almeno fino alla fine del primo millennio.
Prima, i “tanti” italiani, venivano chiamati “volgari latini”, al plurale. Perché vede, signor ministrone alle verdure italiche (so’ poche “italiche”, le abbiamo importate) l’italiano, come lingua, non esiste, o almeno non esiste dal tempo necessario per cui un idioma (non è un refuso) diventi lingua.
L’Italia è un paese di “dialetti”, derivati dal volgare (volgarissimo) latino, che dopo l’unificazione dell’Italia (che barbarie, disuniteci al più presto) sono state appiccicate con la sputazza per farci dialogare tra noi (che poi ci siamo detti cazzate, mica cose importanti).
Due: se Heidegger fu accusato (e ancora lo è) di vicinanza al nazismo, è proprio per il suo lavoro sul linguaggio. Per lui il ceppo germanico era la lingua della Tradizione (sa cosa intendo per Tradicione, vero?) e della sapienza. Er vikingo, per Heidegger, ne sapeva più der greco antico, per dire. Io so’ abbastanza vikingo, se vuole jè manno una foto così capisce er ceppo, ma se devo pensare di sapienza penso in greco. Lei in che lingua pensa?
Tre: con tutto il rispetto, lei possiede un ceppo minuscolo. Esiste la classifica: le dimensioni del suo ceppo sono al 23esimo posto della classifica nazionale dei ceppi linguistici. E se proprio vuole saperla tutta possiede all’interno influenza da, si tenga: prelainismi, latinismi, grecismi, ebraismi, arabismi, persianismi, sanscritismi, francesismi, germanismi (soprattutto in Sicilia, non nei colli romani), anglicismi, iberismi. Fattele presente queste comuni nozioni di linguaggio (mi fa specie che non le conosca), ecco mi chiedo, ma lei, di che minchia di ceppo sta parlando?