“LUANA D’ORAZIO NON ERA SOLA” – NUOVO COLPO DI SCENA NELLA MORTE DELL’OPERAIA 22ENNE MORTA STRAZIATA IN UN ORDITOIO IN FABBRICA A MONTEMURLO: DAL MOMENTO DELL’INCIDENTE ALL’ARRESTO MANUALE DEL MACCHINARIO, CHE GIRAVA IN AUTOMATICO, SONO PASSATI SOLO QUATTRO SECONDI. QUESTO FA PENSARE CHE ACCANTO A LEI CI FOSSE UN COLLEGA CHE HA AGITO, MA NON SI È FATTO AVANTI PER RACCONTARE LA VERITÀ…
-Estratto dell’articolo di Ernesto Ferrara per “la Repubblica”
Quattro secondi tra l' incidente e il momento in cui il macchinario è stato arrestato manualmente. Probabilmente da qualcuno che era vicino, vicinissimo a Luana. Ma che finora non ha raccontato nulla (…)
Un clamoroso, inatteso colpo di scena si materializza sulla tragedia di Luana D' Orazio. In Procura a Prato sono appena arrivati dalla Germania i codici decifrati dalla Karl Meyer, la casa costruttrice del macchinario killer che ha stritolato e ucciso la 22 enne, mamma di un bambino di 5. Si tratta dei codici della memoria interna della macchina (una sorta di scatola nera) che sono stati prelevati dai tecnici del dipartimento di prevenzione dell' Asl durante la perizia disposta dalla procura di Prato per chiarire le circostanze in cui la giovane è morta.
E proprio quei codici, secondo Andrea Rubini, il consulente della famiglia D' Orazio, aprirebbero un nuovo scenario: «Il macchinario girava non in funzione manuale ma in automatico in quel momento. E da quanto abbiamo appreso, i codici sugli ultimi movimenti del macchinario raccontano che dal momento in cui si è registrata l' anomalia, un rallentamento dei giri, quindi l' incidente di Luana, sono passati 4 secondi prima dell' arresto manuale. Quindi qualcuno era lì vicino. C' era forse un operaio o un' operaia e noi vorremmo saperlo. Sono passati quasi tre mesi».
Una versione che non trova conferme ufficiali per il momento tra gli inquirenti e nel consulente della Procura, l' ingegner Carlo Gini, chiamato a depositare una relazione ufficiale entro metà luglio (…)