“MA CHE CI FAI, A ROMA CON UN MONOPATTINO?” – RONCONE E L’ULTIMA USCITA DELLA RAGGI (“ABITUATEVI A USARE BICI E MONOPATTINO”): “DOVE CI VAI, IN UNA CITTÀ CHE HA QUARTIERI PIÙ GRANDI DI PADOVA? CON PISTE CICLABILI CHE QUASI NON ESISTONO O SI SNODANO IN UNA VEGETAZIONE AMAZZONICA, INFESTATA DA RATTI GIGANTI, CINGHIALI E UMANI SBANDATI? LA VERITÀ È CHE IL TRASPORTO PUBBLICO DELLA CAPITALE È IN CONDIZIONI SIMILI A QUELLO DI BOMBAY. CON LA DIFFERENZA CHE A BOMBAY, DI SOLITO, I BUS NON PRENDONO FUOCO…”
-Fabrizio Roncone per “Sette – Corriere della Sera”
Con la lenta uscita dalla quarantena e il complicato avvio della cosiddetta Fase 2, a Roma è tornata a far sentire la sua voce Virginia Raggi, sindaca grillina. La cui prima dichiarazione è stata: “Cari concittadini, dovrete abituarvi a usare la bici e il monopattino”.
Nel resto del Paese, tutti hanno pensato scherzasse. Dopo settimane di lacrime e paura, un filo di ironia poteva pure starci. I romani, però, hanno subito capito che diceva sul serio. Una mattina, tempo fa, la videro arrampicarsi con i tacchi sul tetto del Palazzo Senatorio, al Campidoglio: la foto fece il giro del mondo e lei, in bilico sulle tegole, spiegò subito che era salita lassù, perché quello le sembrava il posto giusto per una riunione molto riservata.
Gli anni successivi sappiamo com’è andata, ma ora c’è questa storia delle bici e dei monopattini. Pochissimi romani possiedono una bici (a parte i “rider”, i fattorini addetti alla consegna a domicilio di cibo, e qualche signora radical-chic, che la usa per andare a fare la spesa al mercato di Campo de’ Fiori). Praticamente nessuno possiede però un monopattino. Del resto, sarebbe come possedere una slitta. Che ci fai, a Roma? Dove vai, con un monopattino, in un città che ha quartieri più grandi di Padova? Migliaia di persone, pur sostenendo legittimamente di vivere a Roma, di fatto abitano a 20 chilometri dal centro storico. Possono andare al lavoro in monopattino? O devono andarci in bici? Con piste ciclabili che quasi non esistono, e che dove esistono si snodano in una vegetazione amazzonica, infestata da ratti giganti, cinghiali e umani sbandati?
La verità è che il trasporto pubblico della Capitale, da anni, è in condizioni simili a quello di Bombay (con la differenza che a Bombay, di solito, i bus non prendono fuoco: a Roma, dal 2016, 144 quelli divorati dalle fiamme). Quanto alla metropolitana: le stazioni erano già bolge dantesche, luoghi di crimini reiterati - dai borseggi alle molestie sessuali - e adesso però i romani dovrebbero scendervi restando distanti un metro l’uno dall’altro e dicendosi prego, si accomodi, dopo di lei, ma scherza? Non scherzava nemmeno la sindaca Raggi. Quindi, se vi capitasse di andare a Roma, procuratevi davvero una bici o un monopattino (e non facciamo che per essere spiritosi vi presentate con un cavallo).