“MI DICEVA PUTTANA PERCHE’ LO RESPINGEVO, POI MI HA PRESO A CALCI IN FACCIA” – PARLA TIRIL SOLBERG, LA TURISTA NORVEGESE PESTATA A CAMPO DE' FIORI PERCHÉ HA DETTO NO A UN CONNAZIONALE CHE VOLEVA FARE SESSO CON LEI: "ERA RUDE, ANTIPATICO. MI FACEVA APPREZZAMENTI SESSUALI E MI RIPETEVA ''MIGNOTTA''. LUI È GIÀ LIBERO, TEMO CHE POSSA FARMI DI NUOVO MALE”
-Estratto dell'articolo di Romina Marceca per “la Repubblica - Edizione Roma”
Tiril Solberg accarezza il naso dolorante, fasciato, gonfio e fratturato, l'occhio destro è pesto, due denti sono rotti. Sono i segni sul suo viso da ventenne lasciati dalla brutalità di un giovane, norvegese come lei, che voleva a tutti i costi portarla a letto e l'ha pestata a Campo de' Fiori perché lei si è rifiutata.
Tiril, universitaria in marketing aziendale a Oslo, attraversa le porte scorrevoli del pronto soccorso dell'ospedale Santo Spirito e si guarda attorno: «Aspetto i miei genitori, stanno arrivando. Sono confusa, tra poco mi opereranno al naso. Nessuna donna dovrebbe sentirsi così come sto adesso io perché dice di «No» a uno che vuol fare sesso con lei. I lividi passeranno ma la mia anima resta ferita».
Lui in 24 ore è stato arrestato e condannato a 8 mesi ma è libero. Ha paura che possa farle ancora male?
«Sì ho paura [...] temo che possa farmi di nuovo male».
[...]
Può spiegare cosa è accaduto la sera di sabato scorso a Campo de' Fiori?
«Quel ragazzo lo avevo conosciuto in aeroporto a Oslo, da dove siamo partiti per la vacanza a Roma con una mia amica iniziata il 4 agosto. Lui era con un altro nostro coetaneo e anche loro erano in partenza per l'Italia, si sono uniti a noi. Tra la mia amica e uno dei due è iniziato un flirt. L'altro sin da subito ha cercato di provarci con me».
Perché l'ha presa a calci in strada?
«Quella sera eravamo al ristorante a Campo de' Fiori e lui ha cominciato a dirmi "puttana" perché io lo respingevo. Era rude, antipatico, mi faceva apprezzamenti sessuali e ripeteva "mignotta". Volevo parlare con la mia amica di questo e siamo uscite dal locale. Non ho notato che lui, invece, ci ha seguite fino a fuori. Mi ha spinta all'improvviso da dietro e sono caduta a terra, in strada».
E cosa le ha fatto?
«Ha iniziato a prendermi a calci senza dirmi nulla e io non riuscivo a parlare, nemmeno a chiedere aiuto. Con un calcio mi ha rotto anche due denti, avevo un terribile dolore a un occhio. [...]».
Prima di picchiarla ha cercato di toccarla, di abusare di lei?
«No, non l'ha fatto. Mi faceva apprezzamenti al tavolo che non gradivo. Beveva continuamente e più lo respingevo e più lui si arrabbiava. Era molto nervoso perché gli avevo fatto capire che non ci stavo già prima di arrivare al ristorante».
[...]
Qualcuno l'ha soccorsa mentre lui la prendeva a botte?
«Sì, le persone che erano lì in strada sono corse in mio aiuto. Tutti sono stati gentili e mi hanno dato l'acqua. I miei amici sono venuti in ospedale con me. [...]».