“MI HA URLATO: ‘SE MI DENUNCI TI AMMAZZO’” - IL RACCONTO DELL’EX COMPAGNA DI ENRICO VARRIALE IN TRIBUNALE: IL VICEDIRETTORE DI RAISPORT LA TORMENTAVA CON CENTINAIA DI TELEFONATE E MESSAGGI, ARRIVANDO A COLPIRLA CON UNO SCHIAFFO, FACENDOLA CADERE A TERRA - DOPO QUEL MANCAMENTO, LA DONNA SI È RISVEGLIATA CON GLI OCCHI ARROSSATI E UNA STRANA PUZZA D'ACETO - AMMESSA COME TESTE ANCHE PAOLA FERRARI

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Val.DiC. per “il Messaggero”

 

ENRICO VARRIALE

Dopo aver convissuto insieme per mesi, si sono ritrovati in un aula di tribunale, separati da un paravento, per evitare ogni contatto: lui sul banco degli imputati accusato di stalking e lesioni personali, lei sul banco dei testimoni a raccontare delle presunte violenze verbali e fisiche subite. «Mi faceva paura, era irascibile», avrebbe dichiarato ieri davanti al giudice monocratico la ex del giornalista Enrico Varriale, confermando quanto riportato nelle tre denunce depositate in Procura. L'udienza si è svolta a porte chiuse, proprio per tutelare la vittima.

 

ENRICO VARRIALE 19

LO SCHIAFFO

Secondo la ricostruzione del pm Maria Gabriella Fazi, l'ex vicedirettore di RaiSport avrebbe tormentato la donna con centinaia di telefonate e di messaggi, insultandola e minacciandola. In un'occasione risalente ad agosto del 2021, nell'appartamento di Varriale, in zona Ponte Milvio, l'avrebbe anche colpita con uno schiaffo poderoso, facendola cadere in terra priva di sensi.

 

PAOLA FERRARI ENRICO VARRIALE

«Se mi denunci ti ammazzo», le avrebbe urlato contro il giornalista. Lei racconta di essersi poi risvegliata, dopo quel mancamento, con gli occhi arrossati e una strana puzza d'aceto. Si è alzata, è andata in bagno e ha cercato di uscire di casa. Ma la porta era chiusa a chiave. È a questo punto che avrebbe chiamato il 112, lanciando l'allarme tra le urla e le minacce del compagno. Lo scorso settembre il giudice per le indagini preliminari Monica Ciancio ha ravvisato i reati e stabilito, per lui, il divieto di avvicinamento. Lui, a sua volta, si è difeso e in un'intervista dichiarando: «Lo so che ho fatto qualcosa che non dovevo fare. Ma so anche che non sono il mostro di Milwaukee... Mai le ho messo le mani al collo».

 

PAOLA FERRARI

FERRARI COME TESTE

Ammessa fra i testi anche Paola Ferrari, conduttrice televisiva e collega di Varriale. «La mia assistita è stata estremamente attendibile perché precisa, circostanziata e chiara su tutti i fatti che ha denunciato di persecuzione e lesione - ha spiegato l'avvocato Teresa Manente - Le sue dichiarazioni trovano conferma in tutti i numerosi messaggi ricevuti da parte di Varriale ad agosto e depositati al momento della querela».

 

Secondo la vittima lui non accettava di essere lasciato. Secondo Varriale invece è che lei era gelosissima. Nei confronti del giornalista la Procura di Roma aveva chiesto e ottenuto il giudizio immediato, e ieri si è tenuta la prima udienza.

 

LA DIFESA

«Ritengo che la persona offesa abbia confermato quanto ha sempre affermato il mio assistito», ha commentato l'avvocato Fabio Lattanzi, difensore di Enrico Varriale in merito alla testimonianza resa dalla donna. «La narrazione» della parte offesa «ha evidenziato che c'è stato un solo episodio di violenza, refertato con soli cinque giorni di prognosi», ha aggiunto il legale.

 

carlo gambalonga enrico varriale imma marra

«Nessuno stalking invece, tanto che la signora ha confermato di non avere mai chiesto di non cercarla più e di non mandarle messaggi. Devo inoltre dire che vi sono stati passaggi della deposizione, nei quali la persona offesa è apparsa davvero poco credibile e mi sono sembrate, infine, un po' eccessive le cautele adottate: aula a porte chiuse e paravento».

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