“MI HANNO URLATO ‘PUTTANA STRANIERA TORNA AL TUO PAESE’. E INTORNO SFOTTEVANO” – DOPO LO SFOGO DI PAOLA EGONU, UN'ALTRA ATLETA ITALIANA DI COLORE, ZAYNAB DOSSO, DENUNCIA UN EPISODIO DI RAZZISMO – LA VELOCISTA, BRONZO NELLA STAFFETTA AGLI EUROPEI, È STATA INSULTATA DA UNA DONNA CHE CHIEDEVA L’ELEMOSINA IN UN LOCALE A ROMA, MENTRE GLI ALTRI CLIENTI SGHIGNAZZAVANO:  “NON È LA PRIMA BRUTTA COSA CHE CAPITA DA QUANDO CI SIAMO TRASFERITE A ROMA CON MIA SORELLA. CI HANNO TIRATO UN SASSO”

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Giulia Zonca per “La Stampa”

 

il post di Zaynab Dosso

Roma nord, esterno notte. Zaynab Dosso la miglior velocista azzurra, bronzo con la 4x100 agli ultimi Europei, festeggia la nuova casa con la sorella e le amiche e l’incontro gira storto perché le ragazze vengono avvicinate e poi insultate da una donna che chiede soldi e nessuno interviene. Dosso posta gli insulti ricevuti: «Puttana straniera, torna al tuo Paese». Il suo paese è l’Italia, i suoi genitori sono nati in Costa d’Avorio.

 

Scrive «non mi sento tutelata, ho paura di uscire di casa».

«Questa storia mi ha stravolto, ho il cuore spezzato, mi sento violata».

 

Una donna in cerca di monete vi ha insultate?

«Direi aggredite, violenza verbale e senza motivo. Siamo state gentili, non avevamo monete e basta. Lei si è messa a bisbigliare crudeltà, mi sono avvicinata e le ho detto “ripeti” e lei lo ha fatto, a voce alta, in mezzo ai tavoli. Era un locale affollato, tutti hanno sentito e nessuno ha reagito».

 

Neanche una parola? Qualcuno è venuto almeno da voi, a parlarvi?

Zaynab Dosso

«Zero, la mia amica Johanelis Herrera si è messa a piangere e qualcuno ha pure buttato lì “non è successo niente”. Io e Luminosa Bogliolo, compagne di allenamento, ci siamo alzate per calmarla. Era tutto molto evidente e la gente zitta, anzi, certi sfottevano pure. Quella signora si è fermata lì, a chiedere soldi e a ridere di noi».

 

È l’episodio di razzismo più duro che ha vissuto?

«Così, in pubblico, sì. Deprimente, disperante. Io tendo a credere che le cose con il tempo cambino, ma adesso la vedo proprio buia. Mi sono chiesta: dove viviamo?».

 

Dopo il post ha ricevuto messaggi di solidarietà?

«L’ho scritto e sono uscita da Instagram, non me la sento ancora di guardarci. Ho bisogno di tempo. Volevo denunciare e scrivere era l’unico modo. Che altro fare? Se avessi riportato l’episodio ufficialmente avrebbero aperto una segnalazione e basta. Non è nemmeno la prima brutta cosa che capita da quando ci siamo trasferite. Ci hanno tirato un sasso».

 

Zaynab Dosso

Un sasso?

«Sì, durante il trasloco. Da un balcone. Non per prenderci, per spaventare, ma non ho voluto credere che fosse mirato. Ho detto a mia sorella: “Sono dei balordi , lasciamo perdere”».

 

Adesso la pensa diversamente?

«Sì, non mi ero mai sentita così sola. Quando Jo è scoppiata in lacrime, ci siamo calmate tra noi. E neanche una frase, il tentativo di un sostegno. Mi dicono “brutta negra” e va bene così. Non può essere».

 

Le viene la tentazione di andare a vivere altrove?

«Il mondo è tutto uguale, bisogna trovare antidoti a certe reazioni indegne, fermare a questi attacchi. Mi aspetto che la politica lo faccia».

 

In che modo?

zaynab dosso velocista foto di bacco (4)

«Sarebbe bello che chi ha vinto le elezioni desse un segnale forte contro il razzismo. Se i beceri oggi si sentono più forti, si credono liberi di alzare la voce e restare impuniti, serve che chi starà al governa dica forte e chiaro non è così».

 

Se succedesse si sentirebbe più tutelata?

«Ora resto sconvolta, credo solo che chi ha voce in capitolo non possa stare in silenzio. So bene che è un momento delicato e non mi va proprio che questa situazione venga strumentalizzata. Io mi aspetto delle risposte dalla politica. Non posso venire insultata e maltrattata nel mio nuovo quartiere tra gli sberleffi di chi guarda. Così fa schifo».

pierluigi pardo zaynab dosso foto di bacco
gianluigi ligasacchi premia zaynab dosso foto di bacco
zaynab dosso velocista foto di bacco (1)
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