“MI OFFRIRONO DELLE CIFRE DA CAPOGIRO PER POSARE NUDA PER “PLAYBOY” E “PLAYMAN” – A 78 ANNI ORIETTA BERTI E' STATA TRASFORMATA IN MITO SOCIAL DA FEDEZ: “A LOS ANGELES E LAS VEGAS: LÌ METTO LE PARRUCCHE ROSA E AZZURRE. CON I MIEI AMICI GAY OGNI SERA ABBIAMO UNA FESTA, SIAMO SEMPRE VESTITI TUTTI STRANI” – “LA COCA COLA CI HA PAGATO? NON LO SO, HA FATTO TUTTO FEDEZ. IL SEGRETO PER LA MIA VOCE? IL PEPERONCINO, LO COMPRO A VASTO" - 
"TENCO NEL BIGLIETTO DI ADDIO DISSE CHE SI SUICIDAVA COME ATTO DI PROTESTA CONTRO UN PUBBLICO CHE MANDA IN FINALE "IO, TU E LE ROSE". È UN EPISODIO CHE MI HA SEGNATO. C'È STATO UN PERIODO IN CUI MI SCHIVAVANO TUTTI. MA SONO CONVINTA CHE IL BIGLIETTO NON LO AVESSE SCRITTO LUI, C'ERANO DUE ERRORI DI ORTOGRAFIA CHE MAI AVREBBE FATTO..."


 

Renato Franco per il "Corriere della Sera"

 

orietta berti achille lauro fedez 1

Il trio più improbabile dell'estate. Passi per Fedez e Achille Lauro, ma Orietta Berti ha l' aria dell' imbucata con i suoi capelli cotonati in mezzo a tutti quei tatuaggi. Eppure è un successo. «Mille» è in vetta alle classifiche dei singoli più venduti da due settimane consecutive; il video svetta tra i più visualizzati in Italia su YouTube.

 

«Non avrei mai pensato un giorno di essere la più vista su YouTube - ride Orietta Berti -, ma nemmeno Fedez e Achille si aspettavano che questa canzone avesse un impatto così grande su generazioni così diverse. A Fedez l' ho detto: avessero preso una ventenne a cantare con loro era una cosa normale, invece con me fa tutto un altro effetto, ha un altro sapore. Anche il trio, rispetto al duetto, è stata una scelta più originale. Una volta si vendevano i dischi fisici, adesso si vendono in un'altra forma, però oh... va bene così».

orietta berti achille lauro fedez 3

 

Mai pensato di farsi un tatuaggio?

«Su di me non mi piacciono, l' unica eccezione sono le sopracciglia tatuate così quando mi trucco non devo stare lì a scurirle. Risparmio 10 minuti di trucco: di solito in 25 minuti mi rimetto a nuovo, è un bel guadagno di tempo».

 

Non si direbbe ma con Achille Lauro avete in comune lo stesso stilista...

«Ci conosciamo da tempo, ci siamo sempre incontrati dietro le quinte delle trasmissioni tv, lui e la sua ironia romana. Lui si veste romantico, con le maniche a sbuffo, i polsi alti, i fiocchi al collo. Si mette anche le tute trasparenti, ma io sono una signora e non potrei mai. Se Achille si mettesse i miei abiti sarebbe davvero originale...».

 

Beh, lo sembra già abbastanza... Nel brano viene citata e mostrata la Coca Cola, vi hanno pagato?

la coca cola nel video di mille

«Non lo so, ha fatto tutto Fedez. So però che esiste il rossetto "rosso Coca Cola" che io dovevo indossare ma su di me non stava bene, alla fine ho preferito il fucsia».

 

«Hai risolto un bel problema e va bene così / Ma poi me ne restano mille». Quali sono stati i suoi «mille problemi»?

«Da giovane mi è mancato il papà che avevo 18 anni in un incidente, ci siamo ritrovati io, la mamma e la nonna, non erano tempi d' oro.

Volevo fare la cantante ma non c' erano i mezzi di oggi. Non è facile come adesso che metti una canzone in Rete e la ascoltano migliaia di persone. Erano i problemi dell' economia, dell' avvenire, della professione».

orietta berti nel video di mille 2

 

E i problemi di oggi?

«La salute. Io e mio marito abbiamo avuto il Covid, siamo stati molto male. Il pensiero è chi va via prima: io o Osvaldo? Questo è il pensiero fisso che viene a una certa età».

Lei è credente.

«Avere fede è il dono più bello, io ho avuto persone che mi hanno lasciato da giovane: senza Dio cadi nella disperazione, con Dio hai una colonna a cui ti puoi appoggiare. Se uno ha fede risolve metà dei suoi problemi».

 

fedez orietta berti achille lauro mille

 

È nata 78 anni fa a Cavriago (provincia di Reggio Emilia), nel suo paese c' è un busto di Lenin, la mamma era una comunista di ferro. Suo papà invece era molto religioso, devoto di san Giovanni.

«Con mio papà andavo a tutte le processioni. Era un tenore mancato. Era stato abbandonato dal padre e allora si è dovuto rimboccare le maniche e mettersi a lavorare. E il suo desiderio l' ha riversato su di me, voleva diventassi soprano, ma non ci sono riuscita perché quando è morto anche io come lui dovevo aiutare in casa».

 

La svolta della carriera?

FEDEZ ORIETTA BERTI ACHILLE LAURO - MILLE

«La mia più grande fortuna è stata conoscere un discografico come Giorgio Calabrese. Da ragazza di provincia senza mezzi finanziari e di comunicazione (per fare le telefonate dovevo andare al bar del paese) mi ha fatto diventare una cantante popolare. Il mio successo lo devo a lui. E al pubblico. Non fu facile. C' era questo pensiero che fare la cantante non era un lavoro né dignitoso, né prestigioso, mentre adesso si sono capovolte le situazioni, il mestiere è molto più considerato. Anche se questo lavoro è un esame continuo, non sei mai arrivato, ricominci sempre da capo».

ORIETTA BERTI VERSIONE HOT

 

La prof di canto disse che lei, «l' usignolo di Cavriago», era stonata...

«Ero come mio papà, talmente timida che non mi usciva la voce».

Oggi è tutto più facile, c' è anche l' autotune per chi è più cane che usignolo...

«Una volta c' erano tanti autori bravissimi nello scrivere, ma non a cantare e non potevano fare i cantautori. Adesso chiunque può farlo».

 

È tutto finto?

ORIETTA BERTI

«È come una donna che si mette a posto il naso, gli zigomi, si toglie il doppio mento, aggiusta la palpebra un po' pesante: è la chirurgia estetica della voce».

 

Lei quanto la allena?

«Sempre, tutti i giorni, è un muscolo da tenere sempre in movimento. Mi metto le cuffie mentre mi occupo dei miei animali. Ho nove gatti in casa, due molossi e due pesci. I gatti non li faccio uscire, alcuni me li hanno rubati, altri non sono tornati, in casa stanno bene. Sono loro i padroni».

 

Il suo trucco per la voce?

«Il peperoncino. Lo compro a Vasto quando è la stagione, quelli piccantissimi fanno bene alla voce. È come prendere il cortisone, che però a me fa ingrassare e non va bene. Il peperoncino, oltre a essere un concentrato di vitamina C, pulisce le corde vocali, la voce esce cristallina. L' ho sempre usato».

orietta berti nel video di mille

 

Se non avesse fatto la cantante?

«Mi sarebbe piaciuto fare la maestra d' asilo.

Mia mamma invece mi diceva sempre che se le cose non fossero andate bene potevo entrare nella pesa pubblica che gestiva lei a Cavriago. Una volta tutte le merci passavano per forza da quella bilancia, mia mamma aveva sempre tanto lavoro: pesava animali, maiali, mucche, foraggi, frumento, un via vai di autotreni nella piazza. Ma a me non piaceva, andar lì dalla mattina presto alla sera tardi. Adesso è ancora lì la pesa, è diventata un' antichità da andare a vedere».

orietta berti hot

 

Lei è il ritratto della persona pacata, la cosa più trasgressiva che ha fatto?

«Le vacanze a Los Angeles e Las Vegas, negli ultimi quattro non sono riuscita ad andarci, ma ci sono stata per 26 anni: là mi vesto tutto in un altro modo, ho tutte le mie parrucche colorate, mi vesto d' azzurro con la parrucca azzurra, o rosa con la parrucca rosa. I miei amici là sono tutti gay, ogni sera abbiamo una festa, siamo sempre vestiti tutti strani...».

 

Il suo vizio?

«Conservare le cose. Ho collezionato bambole, biancheria intima, camicie da notte, borse, scarpe con il tacco che non mi stanno più. E le acquasantiere, sono vere opere d' arte: c' è una parete piena nella camera azzurra a casa mia. Mio marito però dopo il terremoto non vuole più dormire lì perché ha paura di rimanerci secco... Adesso, dopo il successo di "Mille", credo che dovrò iniziare a collezionare ventagli».

orietta berti nel video di mille

 

«Playmen» e «Playboy» le chiesero di posare nuda.

«Mi offrirono delle cifre da capogiro: ma chi le avrebbe sentite poi mia madre e mia suocera...».

 

La critica che l' ha ferita di più?

«Venire trascurata o maltrattata dalla stampa italiana mi ha fatto sentire un po' un fantasma e mi ha addolorato, ma come mi è spesso capitato ho preferito girare gli occhi e guardare altrove».

 

Tenco nel biglietto di addio disse che si suicidava come «atto di protesta contro un pubblico che manda "Io, tu e le rose" in finale».

orietta berti

«È un episodio che ha segnato me personalmente e la mia carriera. C' è stato un periodo in cui nell' ambiente mi schivavano tutti, i giornalisti non volevano intervistarmi e pensare che erano stati loro a non ripescare la canzone di Tenco. Ma sono convinta che il biglietto non lo avesse scritto lui, c' erano due errori di ortografia che mai avrebbe fatto. Per quella storia sono stata messa nell' angolo. Sono sempre stata tartassata, i giornali non scrivevano una riga su di me: eppure vendevo un sacco di dischi, eppure le mie canzoni sono state fatte in tutte le lingue, da gruppi famosi in tutta Europa».

orietta berti a che tempo che fa

 

«Fin che la barca va» è la canzone che la identifica, eppure non le piaceva...

«Non diciamo quante copie ha venduto che poi sono sempre sottoposta a tasse in più... Io volevo una canzone d' amore e a me quel testo non piaceva. L' ho fatta a malincuore, ma avevano ragione i miei discografici».

 

Non ha mai vinto Sanremo, le dispiace?

orietta berti

«Mi dispiace sì!».

 

Un rammarico?

«Una canzone di Pace e Panzeri, "E lui pescava". Non mi piaceva proprio, ma l' ho fatta per gratitudine perché loro mi avevano fatto vendere milioni e milioni di dischi. Mi sembrava giusto farlo per loro».

 

Con suo marito Osvaldo siete sposati dal 1967, qual è il segreto?

«Siamo fortunati perché abbiamo due caratteri completamente opposti: io sono estroversa, tiro fuori tutto, posso anche offendere e poi mi pento in un attimo come niente fosse; lui è capricorno, testone, permaloso. Ci siamo amalgamati. Facevamo tante piccole litigate, ma da giovani si fa presto: un bacetto e una carezza e si diventa più amici di prima. Adesso Osvaldo si stanca troppo a seguirmi, ha avuto tante operazioni agli occhi, soffre la luce e il rumore. E nel nostro ambiente c' è solo quello: luce e rumore».

 

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Per chi vota?

«Un cantante non può essere legato a un partito, deve essere di tutti, come un arcobaleno».