“MI SENTO DISCRIMINATO COME UN GAY CHE VIENE INSULTATO” – IL PORNODIVO MAX FELICITAS AL VETRIOLO CONTRO I PROFESSORI DEL LICEO DI TORINO, CHE L’HA OSPITATO DURANTE UN’ASSEMBLEA. GLI INSEGNANTI HANNO CRITICATO LA PRESIDE PER AVER AFFIDATO AL PORNOATTORE UNA LEZIONE SULL'EDUCAZIONE SESSUALE: “È COME SE MI AVESSERO DETTO ‘SEI NEGRO E QUINDI NON PUOI PARLARE’. LA SCUOLA È UN PRESIDIO DI CITTADINANZA NEL QUALE SI DEVE DARE ASCOLTO A TUTTI...”
-@maxfelicitas Appello al ministro e al ministero dell’istruzione
? suono originale - maxfelicitas
Estratto dell’articolo di Roberto Pavanello per www.lastampa.it
L’attore porno e imprenditore Max Felicitas, all’anagrafe Edoardo Barbares, è indispettito – e non poco – per la reazione che ha scatenato, in parte del corpo docenti del liceo di Torino Alfieri, la lezione tenuta per parlare agli studenti di bullismo, sesso in sicurezza e dei rischi che comporta un uso non ragionato di web e social.
Max, hai letto delle proteste di alcuni professori dell’Alfieri?
«Sì. E come prima risposta ho fatto una storia su Instagram per appellarmi al ministro Valditara e al ministero dell’Istruzione. Chiedo che venga fatto un chiarimento sul perché degli insegnanti che dovrebbero essere i primi a educare gli alunni sull’inclusione e sull’ascolto prima di esprimere un giudizio, sono essi stessi che si limitano a un giudizio superficiale […]».
Quel giorno nessuno ha avuto da obiettare?
«All’assemblea non c’era nessun professore, era presenta solo la preside. Magari se fossero venuti, avrebbero imparato qualcosa anche loro. A parlare non c’era solo un pornoattore, che magari per loro è un buffone, solo per un pregiudizio sul mio lavoro. Non sanno che sono anche un imprenditore, non sanno che ho parlato solo di prevenzione delle malattie sessuali e ho informato i ragazzi che ci si può fare gratuitamente gli esami all’ospedale in maniera anonima.
Ho sensibilizzato i ragazzi “contro” il mondo del porno, ho detto loro di fare attenzione con i video perché potrebbe diventare materiale per ricatti. Il mio avvocato ha spiegato come difendersi in caso di stalking e revenge porn. La sessuologa ha parlato di sesso elevandolo a connessione mentale. Ringrazio la preside dell’Alfieri per l’occasione di confronto che ha dato ai suoi studenti».
«Pregiudizio» mi pare la parola chiave.
«Mi hanno offeso. Mi sento discriminato al pari di un gay che viene insultato. È come se mi avessero detto “sei ne*ro e quindi non puoi parlare”. La scuola è un presidio di cittadinanza nel quale si deve dare ascolto a tutti. […]».
Il mondo del porno oggi è facilmente accessibile e può comportare difficoltà nel rapportarsi al sesso da parte dei più giovani. Ne hai parlato all’Alfieri?
«Sì, la prima cosa che ho detto è di non prendere il porno come un riferimento per la propria sessualità e per l’educazione sessuale. Il porno è solo intrattenimento, è pieno di finzione e non corrisponde mai alla realtà. Ho invitato i ragazzi a tenere un distacco dal porno. È come vedere un film con The Rock e pensare che siamo tutti palestrati capaci di buttare giù un monte con un pugno». […]