“MI SONO ALZATO DAL LETTO, MI SONO TROVATO DI FRONTE IL POLIZIOTTO E MI HA SPARATO” – IL RACCONTO DI TOMMASO ASCENZI, IL 32ENNE ROMANO SCAMBIATO PER UN LADRO DA UN AGENTE, CHE LO HA COLPITO DOPO AVER FATTO IRRUZIONE NELLA SUA CASA, NEL QUARTIERE DELLA ROMANINA – IL POVERETTO, RICOVERATO IN TERAPIA INTENSIVA, AVEVA AVUTO UNO SCATTO D'IRA MENTRE ERA SOLO NEL SUO APPARTAMENTO. I VICINI, ALLARMATI DAI RUMORI, HANNO CHIAMATO LE FORZE DELL'ORDINE – IL VIDEO DELLA TELECAMERE DI SORVEGLIANZA NELLA CASA

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Estratto dell'articolo di Flaminia Savelli per “il Messaggero”

 

l appartamento di Tommaso Ascenzi

«Ero in camera da letto, con la tv accesa. Quando sono uscito dalla stanza mi sono trovato davanti il poliziotto e mi ha sparato». Da sabato mattina Tommaso Ascenzi, il 32enne scambiato in casa per un ladro da un agente, sta riprendendo conoscenza.

 

Dal letto della terapia intensiva del policlinico Casilino, ha parlato per alcuni istanti con il papà: «Sta ancora molto male, ma è lucido e ricorda quanto avvenuto quella sera in casa», dice Pierluigi Ascenzi, che ora ha incaricato gli avvocati Mario Murano e Stefano Marinella di procedere per vie legali. Sono infatti in corso le indagini per ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto mercoledì sera tra le 22 e le 23 nell'appartamento di via Antonimina, alla Romanina.

 

l appartamento di Tommaso Ascenzi

Quando due agenti di polizia hanno fatto irruzione in casa di Ascenzi, in quel momento nella camera da letto, e uno ha fatto fuoco scambiandolo per un ladro. «Restano dei punti da chiarire - precisa il papà del 32enne - ma mio figlio non stava facendo nulla quella sera, era a casa sua quando un poliziotto armato è entrato e ha sparato il colpo che avrebbe potuto ucciderlo. Ci sono gravissime responsabilità da parte delle forze dell'ordine» […]

 

A chiamare le forze dell'ordine quella sera sono stati i vicini di casa di Ascenzi, allarmati dai rumori provenienti dal suo appartamento. Hanno provato a contattarlo e, non ottenendo risposta, pensando ci fosse un ladro, hanno allertato la polizia. Anche le telefonate degli agenti sono andate a vuoto. Così come il citofono, ripetutamente suonato senza che ci fosse risposta.

 

Elementi che sono stati poi spiegati: il 32enne ha avuto uno scatto di ira durato circa quindici minuti. Dopo essersi calmato è andato in camera da letto silenziando il telefono. Lo stesso vale per il campanello di casa, impostato con il volume a frequenze basse.

 

il palazzo di Tommaso Ascenzi

«Tommaso - sottolinea il papà - non usa i social, naviga pochissimo in rete e la suoneria del cellulare è spesso silenziosa. Sono certo che sia stato chiamato più volte, ma era già a letto da diversi minuti quando i poliziotti sono entrati. Anche questi comunque - conclude - sono elementi che verranno accertati durante le indagini. Ma nulla può spiegare quello che è accaduto in quella casa, né quel colpo di pistola che ha quasi ucciso mio figlio. Una lunga catena di errori, leggerezze, che nessuno ha fermato».

 

Negli atti dell'inchiesta aperta dalla Procura di Roma, che ha già iscritto nel registro degli indagati, con l'accusa di lesioni gravi, il poliziotto che ha fatto fuoco, c'è anche un file audio e video registrato all'interno della casa di Ascenzi. Sono state le telecamere di video sorveglianza, installate dallo stesso Ascenzi in via Antonimina, a riprendere l'intera sequenza.

 

poliziotti

Grazie al file, di oltre due ore, è possibile dunque ricostruire quanto avvenuto. A partire dai quindici minuti in cui il padrone di casa, che quella sera era solo nella sua abitazione, ha avuto uno scatto di ira durato circa quindici minuti. Quindi il blitz dei poliziotti e le conversazioni tra il 32enne e gli agenti.

 

Attimi di confusione in cui gli agenti battono contro la porta chiusa, un rumore violento e uno dei poliziotti che grida: «Fermo! Fermo!». Poi il colpo della pistola e l'agente che intima più volte: «Sta' giù!». A questo punto, interviene uno dei vicini di casa che dice ai poliziotti: «È Tommaso, il padrone di casa». «Come il proprietario di casa?», replica uno degli agenti. Nell'appartamento, per alcuni secondi cala il silenzio.

 

il palazzo di Tommaso Ascenzi

 Poi è Ascenzi a parlare: «Che state facendo?». Il ragazzo è a terra, ferito, confuso. Gli agenti, spiegano al 32enne di essere intervenuti dopo una segnalazione: «Ci hanno detto che c'era un ladro». Spiegano di aver provato a contattarlo anche telefonicamente. […]