“MI SONO SENTITA UMILIATA, COME SE FOSSIMO DEI CRIMINALI” – A OSTIA UN BIMBO AUTISTICO GIOCA CON LE BOLLE DI SAPONE SUL BALCONE E LA VICINA DI CASA CHIAMA I VIGILI SOSTENENDO CHE IL PICCOLO LE HA SPORCATO IL TERRAZZO – LA MAMMA RACCONTA: “MI HA INVIATO UNA LETTERA DEL SUO AVVOCATO, PRIMA DI ALLERTARE LA MUNICIPALE, AVVISANDOMI CHE SE NON AVESSI PROVVEDUTO ALLA PULIZIA, SAREBBE STATA PRONTA A…”
A Ostia un bambino autistico gioca a fare le bolle di sapone sul balcone, e la vicina di casa del piano di sotto chiama i vigili perché, sostiene, il ragazzino ha sporcato per terra col liquido. E’ quanto ha denunciato al Messaggero dalla madre del piccolo, la signora Francesca.
La donna ha raccontato che la vicina di casa prima di chiamare i vigili ha fatto anche scrivere un lettera dall’avvocato per lamentarsi delle bolle di sapone.
La madre del bambino si giustifica raccontando che durante il lockdown il figlio ha dovuto trovare nuovi modi di ingannare il tempo dopo che ha visto “strapparsi via tutte le sue sicurezze: negozi chiusi, scuola terapie assenti. Circostanze che lo hanno portato a essere ogni giorno sempre più triste, nonostante tutti i miei sacrifici nel trattenerlo”, ha detto al Messaggero.
L’idea delle bolle di sapone
Così ha pensato alle bolle di sapone. “La sua passione (…). Molte, però, non vanno lontano ma cadono giù dalla condomina del piano terra. Una settimana fa mi ha inviato una lettera a firma del suo avvocato, prima di allertare la polizia municipale che, se non si è provveduto alla pulizia del terrazzo sottostante, sarebbe pronta a notificarmi una sanzione”, ha spiegato la donna al Messaggero.
L’arrivo dei vigili
“L’arrivo dei vigili urbani mi hanno umiliata. Mi sono sentita come se io e mio figlio fossimo dei criminali. Lui ha sempre più bisogno di attenzioni e uno dei pochi modi per riuscire a distrarlo sono quelle bolle di sapone”.