“MI SONO SPAVENTATO E HO INIZIATO A DARLE DEI PUGNI” – L’AGGHIACCIANTE RACCONTO DI JASHANDEEP BADHAN, IL 19ENNE INDIANO CHE HA UCCISO CON SETTANTA FORBICIATE SARA CENTELLEGHE A COSTA VOLPINO, IN PROVINCIA DI BERGAMO – IL RAGAZZO SI ERA INTRUFOLATO A CASA DELLA VITTIMA IN CERCA DI SOLDI E DROGA: LEI LO HA SORPRESO A FRUGARE NELLO ZAINO E LUI HA REAGITO UCCIDENDOLA – L’ASSASSINO ERA IN CONTATTO CON L’AMICA DELLA VITTIMA PER VENDERGLI DROGA E…
-Estratto dell’articolo di Maddalena Berbenni per www.corriere.it
Sara che si sveglia all’improvviso e sorprende l’intruso frugare in uno zaino. Che cerca disperatamente di difendersi dalle botte, che urla «basta». Sara che viene sbattuta a terra appena fuori dalla cameretta dai mobili blu, nel pigiamino di Hello Kitty. E poi soccombe alla scarica di colpi che l’aggressore sfoga come una furia, con un paio di forbici trovate in un cassetto della cucina.
Avrebbe potuto fuggire, Jashandeep «Deep» Badhan, invece si placa soltanto quando percepisce che la ragazza, 18 anni, non reagisce più. Settanta colpi per lo più al volto e alla nuca, ha indicato ieri (30 0ttobre 2024) il medico legale Matteo Marchesi. Sara Centelleghe aveva anche il cranio sfondato e segni di strangolamento.
[…] Per l'elettricista 19enne di origini indiane, vicino di casa della vittima, l'accusa è di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dall’avere agito di notte, quando Sara era sola in casa.
[…] «Io mi sono spaventato e le ho dato dei pugni», afferma Deep, come lo chiamano in paese, nell’interrogatorio di martedì mattina, parlando del momento in cui si è visto scoperto da Sara e ammettendo di essersi intrufolato in cerca di hashish da fumare, solo con i calzini per non farsi sentire, le ciabatte lasciate fuori dal condominio.
«Adesso sono arrivato al punto che se non fumo, rimango molto agitato ed esplodo», spiega la sua quasi dipendenza. […]
La chat con l'amica minorenne di Sara: «Hai da smokare?»
«Ohi, sei sveglio zio?», scrive Badhan alla 17enne alle 00.28. Lei risponde di sì. «Hai da smokare?». Vuole dire fumare, cerca hashish. E ancora: «Ma se ti do 30 euro di zia (cocaina, ndr) riesci a darmi 3 g?». La 17enne gli dà appuntamento 10 minuti dopo. «Non è che la madre di Sara ti rompe il c...?», vuole capire.
«No, no, non c’è mai sua mamma». Alle 00.39, Badhan chiede all’amica se è scesa in strada. È in ascensore. Alle 00.43, è lei a scrivergli: «Dove sei?». Lui risponde alle 00.47: «Sto arrivando, due minuti e sono lì». Poi, alle 00.49, si accerta che la ragazzina sia davvero fuori: «Sei sotto???». Lei ribadisce di sì e l’indiano ripete «fra due minuti sono da te». In realtà, sta già frugando nell’appartamento al terzo piano. «Zio?», lo cerca l’amica alle 00.59. Alle 01.07, non vedendolo arrivare, prova a chiamarlo, ma lui risponde solo alle 01.13 per arrabattare una bugia.
Le dice che sua mamma lo ha scoperto mentre usciva di nascosto e quindi è rimasto bloccato. All’01.19, il massacro è compiuto e il ragazzo, nella lettura della gip, pensa a salvarsi: «Domani riesci?», digita in chat, come se niente fosse. E insiste all’01.25: «???». Ma l’amica non risponde più, perché nel frattempo è risalita e ha trovato sangue ovunque e Sara morente.
Resta un capitolo che i carabinieri stanno ancora approfondendo con la Procura dei minorenni di Brescia. È quello legato alla droga sequestrata e al ruolo di un terzo ragazzino a cui l’amica avrebbe passato la cocaina. In un bidone della spazzatura vicino al condominio dell’omicidio sono stati trovati un panetto di hashish da 64 grammi, una dose da mezzo grammo e un bilancino.
L’ipotesi è che fossero della 17enne. Se ne sarebbe disfatta così come ha avuto la freddezza di cancellare dal suo telefonino la chat con Badhan. Altri 30 grammi di marijuana erano nascosti in un barattolo dietro la porta d’ingresso della casa di Sara e della mamma. Di chi fossero quelli è da chiarire.