“MIO MARITO, DAL QUALE SONO SCAPPATA PER LE SUE VIOLENZE, HA DENUNCIATO DELLE FALSITÀ. ORA TEMO DI PERDERE MIA FIGLIA” – PARLA NESSY GUERRA, LA 25ENNE LIGURE BLOCCATA IN EGITTO INSIEME ALLA FIGLIA PERCHÉ ACCUSATA DI ADULTERIO DAL MARITO VIOLENTO, TAMER HAMOUDA: “HA USATO ALCUNE FOTO PRIVATE, ALTRE DI ME IN MINIGONNA E IN BIKINI PER DIMOSTRARE CHE IO SAREI UNA PERSONA DI BASSA MORALITÀ. GRAZIE ALLA SUA DENUNCIA SONO FINITA IN CARCERE 2 DUE GIORNI”
-Estratto dell’articolo di Estratto dell’articolo di A.Pasq. per il “Corriere della Sera”
Nel deserto di Hurghada, a un passo dal Mar Rosso, c’è una donna italiana di 25 anni, Nessy Guerra, che lotta contro tutti. Contro il marito Tamer Hamouda, egiziano, condannato in Italia per violenza sessuale e stalking, che l’ha denunciata per adulterio; contro il Tribunale della famiglia di quel Paese che dopo la denuncia le ha tolto la custodia della loro bambina di un anno e mezzo, ma lei farà ricorso; e contro le autorità italiane ed egiziane che «l’hanno abbandonata» come dice l’avvocata Agata Armanetti che la assiste.
La bambina è ancora con Nessy e con la nonna materna. Vivono nascoste in una casa rifugio nella speranza di riuscire un giorno a tornare in Italia. Ma la giovane madre teme fortemente che i giudici le tolgano la figlia e forse anche la libertà. […] «Mio marito, dal quale sono scappata per le sue violenze fisiche e psicologiche contro di me e anche contro la piccola, ha denunciato delle falsità».
Per corroborare l’accusa, lui avrebbe consegnato delle foto: «Alcune private, altre di me in minigonna e al mare in bikini. Ha voluto dimostrare così che io sarei una persona di bassa moralità. Grazie alla sua denuncia sono finita in carcere per due giorni, bruttissima esperienza. Qui in Egitto funziona così».
La paura di Nessy è quella: «Venire condannata per nulla e tornare in galera. La pena per adulterio è di due anni. Io potrei anche rientrare in Italia, ora che mi hanno dato il passaporto, ma non lo farei mai senza la mia bambina. Il problema è che il Tribunale della famiglia ha disposto un blocco all’espatrio per lei fino al compimento dei 21 anni. In questa situazione disastrosa quantomeno il console del Cairo ha firmato un decreto per il rilascio del passaporto italiano alla piccola, nonostante manchi la firma di mio marito»[…]. L’avvocata Armanetti ha scritto in questo senso una lettera appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Giorgia Meloni e ai ministri Tajani e Roccella.
[…] «Abbiamo iniziato a convivere e nel 2021. Dopo essermi convertita all’islam, ci siamo sposati nella moschea di Genova e siamo partiti per l’Egitto. Un anno e mezzo fa è nata la bambina. Già a Genova lui aveva iniziato con le violenze, che poi sono esplose in Egitto. Nel frattempo ho scoperto del suo passato: era stato denunciato più volte e condannato per maltrattamenti e stalking nei confronti della sua ex». […]
La grande paura si chiama orfanotrofio. Dice poi di essersi pentita del trasferimento in Egitto. «Ma sia chiara una cosa: non c’entra nulla la religione né il popolo e la cultura. Io mi sono trovata molto bene con la gente del posto, ho conosciuto molte brave famiglie. Qui c’entra solo lui e la sua mente bacata».
ARTICOLI CORRELATI