“MOSKVA” SCHIACCIATA - ALLA FINE IL MINISTERO DELLA DIFESA RUSSO È STATO COSTRETTO AD AMMETTERE CHE L’INCROCIATORE MISSILISTICO “MOSKVA” È AFFONDATO. OVVIAMENTE NON DICONO CHE SONO STATI GLI UCRAINI A COLPIRLO, MA CHE È STATO UN INCENDIO SEGUITO “ALL’ESPLOSIONE DELLE MUNIZIONI” - È UN COLPO DURISSIMO PER PUTIN, E DIMOSTRA CHE LA RUSSIA HA SOTTOVALUTATO LA FORZA MILITARE DI KIEV - ZELENSKY: “ABBIAMO GIÀ RESISTITO 50 GIORNI, ANCHE SE GLI COCUPANTI CI AVEVANO DATO UN MASSIMO DI CINQUE” - ESPLOSIONI A KIEV: COMINCIA LA RITORSIONE RUSSA? - CURIOSITÀ: LA NAVE, GIOIELLINO DELLA MARINA RUSSA, ERA STATA COSTRUITA NEGLI ANNI OTTANTA PROPRIO IN UCRAINA - VIDEO
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1 - UCRAINA: ESPLOSIONI A KIEV NELLE PRIME ORE DI OGGI
(ANSA) - Esplosioni sono state udite nelle prime ore di oggi a Kiev e nella regione della capitale ucraina: lo riporta il Kyiv Independent.
2 - ZELENSKY,RESISTIAMO DA 50 GIORNI, MOSCA CE NE AVEVA DATI 5
(ANSA) - "Abbiamo già resistito 50 giorni. 50 giorni di invasione russa, anche se gli occupanti ci avevano dato un massimo di cinque". Lo ha detto il presidente ucraino Volodyìmyr Zelensky nel suo ultimo discorso nazionale citato questa mattina dal Guardian. "Cinquanta giorni della nostra difesa sono un risultato. Un risultato di milioni di ucraini", ha aggiunto. "Durante i 50 giorni di questa guerra, l'Ucraina è diventata un eroe per tutto il mondo libero. Per coloro che hanno il coraggio di chiamare le cose con il loro nome. Per coloro che non sono avvelenati dalla propaganda".
Rivolgendosi ai suo connazionali, il presidente Zelensky ha poi aggiunto: "Siete diventati tutti eroi. Tutti gli uomini e le donne ucraini che hanno resistito e non si arrendono. E che vinceranno. Questo restituirà la pace all'Ucraina, ne sono sicuro". "Ricordo il primo giorno dell'invasione della Federazione Russa. Ricordo quello che mi è stato detto il 24 febbraio, per dirla tutta, nessuno era sicuro che avremmo resistito. Tutti simpatizzavano. Molti mi consigliavano di fuggire dal Paese. Consigliavano di arrendersi davvero alla tirannia. Ma neanche loro ci conoscevano. E non sapevano quanto sono coraggiosi gli ucraini, quanto apprezziamo la libertà", ha affermato. "La nostra possibilità di vivere come vogliamo. Non come il popolo governato in modo tale che il suo esercito vede per la prima volta in vita sua i bagni nei territori occupati e ruba anche i comuni elettrodomestici".
3 - AFFONDA INCROCIATORE RUSSO, BIDEN VERSO KIEV
(ANSA) - L'incrociatore missilistico russo Moskva, divorato dalle fiamme e che Kiev aveva rivendicato di aver colpito, "ha perso stabilità ed è affondato mentre veniva rimorchiato durante una tempesta". Ad ammetterlo il ministero della Difesa russo, che spiega che la nave "ha perso stabilità a causa del danno allo scafo".
Danno, però, che viene attribuito da Mosca all'incendio seguito all'esplosione delle munizioni" trasportate a bordo. Con il Moskva, si teme possa essere finita negli abissi anche una testata nucleare che, secondo voci non confermate, avrebbe fatto parte del suo arsenale.
Comunque si tratta di un duro colpo per la flotta militare russa, come il Pentagono non ha mancato di rimarcare, pur ammettendo di non poter verificare in "modo indipendente" se l'incrociatore russo nel Mar Nero sia stato colpito da un missile dell'Ucraina.
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Affondata https://t.co/joxL0RSIZM
— Micòl Flammini (@Micol_Fla) April 14, 2022
4 - BATTAGLIA NAVALE
Riccardo Coletti per “La Stampa”
La nave ammiraglia russa nel Mar Nero, la Moskva, esce di scena, non guiderà più la flotta di Putin in questa guerra. Affondata dai missili anti-nave delle difese di Odessa, come ha ammesso ieri sera anche il Cremlino, dopo averlo negato per quasi 24 ore. «L'incrociatore sta affondando al largo dell'Isola dei Serpenti. Solo 20 degli oltre 550 marinai a bordo si sono salvati», aveva annunciato ieri mattina via Telegram di Maksym Marchenko, governatore di Odessa. «Un incendio ai sistemi d'armamento ha danneggiato la Moskva. Tutti i marinai sono in salvo e la nave è già in porto per le riparazioni», aveva subito ribattuto la Tass. Bugie.
A fare più chiarezza erano arrivate in giornata le immagini satellitari fornite dagli Stati Uniti: la nave, classe "Slava", era ancora a galla, un rimorchiatore cercava di riportarla nel porto Sebastopoli, mentre il resto della flotta si è allontanato dalla costa di Odessa. Ma l'operazione, disperata, è fallita. A tarda sera un comunicato delle forze armate russe ammetteva che il Moskva era affondato dopo aver «perso stabilità mentre veniva rimorchiato durante una tempesta».
«Due missili Nettuno l'hanno colpita. Il nostro sistema di difesa costiero è operativo ed efficace», ha poi precisato il governatore Marchenko: «Questo è un colpo durissimo per i nostri nemici». Un colpo al cervello della flotta. Un colpo, arrivato dopo una serie di manovre ucraine con i droni a impegnare le difese elettroniche prima che uno o due missili anti-nave la centrassero. Mosca ha dovuto incassare il colpo, ma non ha fatto attendere la rappresaglia.
Ieri l'hinterland di Odessa è stato bombardato in pieno giorno. Almeno 5 missili russi hanno colpito tra le 9 e le 12. «I russi stanno nuovamente attaccando Odessa - ammette Serhiy Bratchuk, portavoce dell'esercito -, ma per ora i civili non hanno nulla da temere». La rappresaglia russa si è concentrata su obbiettivi militari. Certo è che aver affondato il Moskva è carburate per l'umore dei soldati. Il colpo è ad un simbolo russo costruito in Ucraina. La nave ammiraglia del Mar Nero era stata varata nel 1983 dopo sei anni di lavori di cantiere a Mykolaiv.
Costruita in Ucraina, ammodernata nei cantieri lungo il Bug a fine anni Novanta, colpita da missili ucraini il 13 aprile del 2022. L'Ucraina era nel suo destino.
Il fronte Sud di questa guerra è sempre più caldo. Da Kherson arrivano notizie di vittime e feriti civili, dopo un raid ucraino su obiettivi militari. Tra loro Vania, 15 anni, arrivata all'ospedale di Odessa con una scheggia nella gamba. Vania era in cortile, a Kherson, quando una bomba è esplosa a meno di 100 metri da lei. È l'ennesima vittima inconsapevole di una guerra che non ha cercato.
Che, probabilmente, nemmeno ha capito. «Ci sono volute 13 ore per poterla evacuare da Kherson - raccontano i volontari della Croce Rossa -. In tempo di pace ci avemmo messo meno per portarla a Kiev. Ora, invece, parliamo di un miracolo».
Lo sbocco sul mare ucraino va difeso a tutti i costi. Mykolaiv è il crocevia di questa battaglia. Tenerla vorrebbe dire salvare lo sbocco sul mare. Perderla significherebbe dover difendere Odessa a tutti i costi.
Mai come ora gli scontri tra russi ed ucraini si muovono su due livelli paralleli. Gli uomini di Zelensky avanzano via terra lungo la sponde est del fiume Bug. Hanno ripreso Limany. I Russi si fortificano sull'M14, l'autostrada del grano. Hanno Posad e intendono difenderla.
Per ora i fucili russi tacciono.
Sono i Sukhoi, gli aerei che hanno raso al suolo la Siria, a bombardare le città. Kalibr e Liskander lanciati dalla Crimea, da Sebastopoli, a finire il lavoro. Attacchi missilistici di cui ormai si perde il conto. Porto e aeroporto di Mykolaiv gli obiettivi degli ultimi giorni. Lunedì mattina un missile russo ha colpito i cantieri navali della ditta qatariota QTerminals Olvia. Impossibile avvicinarsi all'obbiettivo.
I Grad, I missili a corto raggio russi, piovono dal cielo ogni giorno. Hanno un raggio d'azione di massimo 40 chilometri, indicazione chiara di come i russi si stiano posizionando su questa nuova linea pronti a tentar un'avanzata.
«I rinforzi stanno arrivando», l'annuncio di Vitalij Kim, il governatore della Regione di Mykolaiv. Lui, russofono, è tra i nemici "personali" di Putin. Kim si è salvato dall'attacco missilistico che 15 giorni fa ha sventrato il palazzo del governo regionale. I russi tentano di sfondare da due fronti.
Stanno cercando di impadronirsi dell'M-14, la via di comunicazione più agevole per mykolaiv e, contemporaneamente, spingono lungo la "strada della vita": la lingua d'asfalto che costeggia l'estuario del Bug. La stessa via di fuga usata per portare in salvo Vania.
«Ci stiamo preparando a difendere la nostra città - ha dichiarato Dmytro Pletenchuk, addetto stampa dell'Oblast di Mykolaiv -. Sappiamo che i loro piani (quelli russi ndr) non stanno cambiando. Dopo di noi hanno nel mirino Odessa».
Odessa che potrebbe finire in una tenaglia russa. Indiscrezioni d'intelligence parlano di un aeroporto militare appena costruito in Transnistria. C'è da sottolineare un dettaglio: domenica 3 aprile, 12 ore dopo l'attacco missilistico di Odessa, Maksym Marchenko, governatore dell'Oblast di Odessa ha rilasciato una dichiarazione: «Stiamo costantemente monitorando la Transnistria. Abbiamo potenziato le linee di difesa lungo il confine e nel villaggi del circondario».
Un annuncio seguito dai fatti visto che ora le strade che discendono da nord sono piene di checkpoint, casematte, tank e postazioni d'artiglieria. La Transnistria ospita circa 8 mila soldati russi. Stime, visto che secondo altre fonti gli uomini dell'armata russa di stanza lì potrebbero essere arrivati a 14 mila. Una divisone che in poche ore, rotto il confine, sarebbe in grado di assediare Odessa da nord-ovest Se i soldati russi si muoveranno da quella che è di fatto una loro ex clave lo scenario cambierebbe repentinamente. Una cosa è certa: sui mezzi russi in Transnistria è comparsa la "Z".