“MOUSSA SANGARE MI HA CHIESTO SE LA MIA MAGLIA DEL PSG FOSSE AUTENTICA. HO RISPOSTO CHE ERA TAROCCA PER PAURA” – PARLA IL QUINDICENNE MINACCIATO DAL KILLER DI SHARON VERZENI COL COLTELLO PRIMA DELL'OMICIDIO DELLA DONNA. LUI ERA IN COMPAGNIA DI UN AMICO E TEMENDO DI FINIRE RAPINATO HA SPIEGATO AI CARABINIERI DI AVER RISPOSTO CON UNA BUGIA AL KILLER 29ENNE - SANGARE È STATO TRASFERITO DAL CARCERE DI BERGAMO DOPO LA PROTESTA DEGLI ALTRI DETENUTI CHE HANNO LANCIATO CONTRO DI LUI FRUTTA E…

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Maddalena Berbenni e Giuliana Ubbiali per bergamo.corriere.it - Estratti

 

 

moussa sangare

Lui e la sua famiglia non si erano fatti avanti per paura di ritorsioni. Hanno faticato ad aprirsi con gli inquirenti. Ora però ha parlato e forse già in giornata toccherà al suo amico. Ha parlato e, nella sostanza, ha confermato il racconto di Moussa Sangare, il 29enne aspirante musicista che si è trasformato in assassino.

 

Mezz’ora prima di uccidere Sharon Verzeni, in strada, a Terno d’Isola, Sangare ha incontrato questo quindicenne con la maglia del Paris Saint-Germain. Erano nel paese confinante, a Chignolo d’Isola, dove il minorenne e il coetaneo che era con lui risiedono. Quando li ha visti, Sangare ha fermato la bicicletta e ha domandato: «La tua maglia è autentica? Quanto costa?».

 

Il ragazzino, forse temendo di finire rapinato, ha spiegato ai carabinieri di avergli risposto con una bugia: «È tarocca». A quel punto, il giovane di origini del Mali, ha sfilato da dietro la schiena un grosso coltello. Lo aveva sistemato nei pantaloni, all’altezza della cintura, per tenerlo a portata di mano. Lo ha mostrato ai due ragazzini e, senza aggiungere una parola, ha ripreso a pedalare per la sua strada. Direzione: Terno d’Isola. Loro si sono salvati.

 

 

Moussa Sangare

Quella era l’arma del delitto, Sharon l’ottava sconosciuta incrociata subito dopo avere sferrato alcuni colpi, per esercitarsi, alla gola di una statua in un parchetto pubblico. Il coltello è stato poi dissotterrato dai carabinieri, su un argine dell’Adda e ritrovato nel calzino in cui Sangare lo aveva riposto insieme alla collanina che indossava la notte del 30 luglio. Assistito dall’avvocato Giacomo Maj, lunedì al gip Raffaella Mascarino ha ripetuto la confessione di una settimana fa, consegnata al pm Emanuele Marchisio e ai carabinieri del Nucleo investigativo, e ora è stato trasferito d’urgenza dal carcere di Bergamo per ragioni di sicurezza. Dove di preciso gli inquirenti non lo specificano proprio per evitare altri problemi.

 

 

SHARON VERZENI

Contro Sangare i detenuti della sua sezione hanno lanciato i fornelletti a gas che hanno nelle celle per cucinare, oltre a della frutta. Lo hanno insultato e ha iniziato a circolare la voce, intercettata dalla polizia penitenziaria, che stessero organizzando altro nella notte. Così il ragazzo, pur essendo in cella da solo, è stato spostato subito nella sezione protetti, dove però non può rimanere perché è stata destinata a chi finendo di espirare la pena e ha la possibilità di uscire per alcune ore della giornata. Dunque, è stato deciso un rapido cambio di istituto.

MOUSSA SANGARE - GHALI
SERGIO RUOCCO SHARON VERZENI
moussa sangare
Moussa Sangare in bicicletta ripreso dalle telecamere la notte dell omicidio di sharon verzeni
Moussa Sangare

 

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