“NESSUNO HA RIVOLTO NÉ HA SENTITO FRASI OFFENSIVE ALL'INDIRIZZO DI GIOCATRICI DI COLORE” - IL TORINO WOMEN RISPONDE ALLE ACCUSE DELLA CALCIATRICE DELL'ALESSANDRIA AWA SYLLA CHE HA DENUNCIATO DI AVER RICEVUTO INSULTI RAZZISTI DA UN'AVVERSARIA ("NEGRA DI MERDA"), FACENDO PARTIRE UNA CAMPAGNA SOCIAL DEL CLUB CON L'HASHTAG "#SIAMOTUTTISYLLA": “CONDANNIAMO L'UTILIZZO DISINVOLTO DI QUESTO ARGOMENTO TOTALMENTE A SPROPOSITO CHE CI HA LASCIATO PERPLESSI ANCHE PER LA VELOCITÀ CON IL QUALE...”
-Estratto dell'articolo di Nicola Balice per www.lastampa.it
Stop al razzismo. Forse il messaggio a cui vogliono arrivare sia Alessandria Calcio Femminile che Torino Women è lo stesso. Anche se si trovano a farlo con punti di partenza opposti, c'è chi attacca per difendersi e chi si difende contrattaccando. C'è Awa Sylla dell'Alessandria Femminile che denuncia di aver ricevuto un pesante insulto razzista da un'avversaria durante la partita di Eccellenza […] con tanto di campagna social lanciata dal club grigio e che ben presto ha fatto il giro del web: #siamotuttisylla l'hashtag di riferimento. C'è il Torino Women che rigetta le accuse ed è pronto a far partire azioni legali per tutelare la propria immagine.
Andando con ordine, tutto avviene domenica. Al termine di Alessandria Femminile-Torino Women finita 2-1, Sylla viene intervistata dall'ufficio stampa della propria società[…]: «[…] Dopo un contrasto io e l'autrice del fallo ci siamo scambiate due parole, senza insulti ma solo per chiarire, ad un certo punto interviene una sua compagna che dal nulla mi esclama a gran voce "stai zitta ne**a di m* UN". Non ho detto nulla e io non ho reagito, ma quella frase mi ha fatto veramente male, oltretutto dietro di me c'era l'arbitro a cui ho rivolto lo sguardo e gli ho chiesto se aveva sentito, ma lui mi ha risposto di no e che ne avremmo parlato a fine partita. Ovviamente tutto ciò non è avvenuto…». Diffusa l'intervista,
Gesto che però non sarebbe mai avvenuto secondo le avversarie. Con Roberto Salerno, presidente del Torino Women, che prima si difende: «Stiamo commentando un episodio che non è mai avvenuto». […]«Siamo stupiti dalla leggerezza con la quale l'Alessandria femminile sta pubblicando notizie di una certa rilevanza e gravità che non sopportano assolutamente a quanto si è verificato nel corso della gara. Oggi stesso (ieri) partirà un'azione legale nei confronti di chi sta agitando e intorbidendo le acque di una qualsiasi gara di campionato di calcio molto combattuta e avvincente. Nessuno, infatti, ha rivolto né ha sentito frasi offensive all'indirizzo di racconto giocatrice di colore.
Condanniamo noi, invece, l'utilizzo troppo disinvolto di questo argomento oggi di grande richiamo totalmente a sproposito che ci ha lasciato perplessi anche per la velocità con il quale è comparso lo slogan "siamotutti", quasi fosse stato preparato prima strumentalmente per la ricerca di ulteriore pubblicità e scoop. Spero che tutto si chiuda qui perché diffondere notizie non vere può costare una querela per diffamazione, pertanto, chiediamo la loro rimozione o immediata rettifica con scuse senza le quali la società agirà nelle competenti sedi nei confronti di chi le diffonde queste notizie a tutela della sua immagine e integrità morale». […]