“NESSUNO PUÒ FERMARE I MUSULMANI E LE FORZE DELLA RESISTENZA” – LA GUIDA SUPREMA DELL’IRAN, L’AYATOLLAH KHAMENEI, TORNA A TUONARE CONTRO “I CRIMINI” DI ISRAELE. MA TEHERAN È RIMASTO SPIAZZATO DALL’ATTACCO DI HAMAS, CHE FINANZIA E RIFORNISCE MA NON È ALLE SUE DIPENDENZE (COME HEZBOLLAH). E NON VUOLE UNA GUERRA REGIONALE, PERCHÉ NON NE SAREBBE ALLA GUIDA. È PER QUESTO CHE, CON RUSSIA E CINA, L’IRAN SI GIOCA LA CARTA DELLA DIPLOMAZIA. MA NETANYAHU…

-

Condividi questo articolo


ali khamenei ali khamenei

1. MO: KHAMENEI, 'RESISTENZA INARRESTABILE SENZA FINE CRIMINI ISRAELE A GAZA'

(Adnkronos) - "Nessuno può fermare i musulmani e le forze della resistenza se continueranno i crimini" di Israele "a Gaza". Sono le parole della Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, riportate dall'agenzia iraniana Mehr.

 

2. OSTAGGI, LE CONDIZIONI DELL'IRAN "FERMATE I RAID PER SALVARLI" COSÌ RAISI RIENTRA NEI GIOCHI

Estratto dell’articolo di Giordano Stabile per “la Stampa”

 

L'Iran ha un disperato bisogno di porsi come "attore indispensabile" in Medio Oriente. Il blitz di Hamas del 7 ottobre […] lo ha colto di sorpresa. Negli ultimi due decenni, soprattutto dopo la guerra in Libano del 2006, i Pasdaran erano emersi come leader assoluti dell'asse della "resistenza palestinese", cioè gli unici disposti a combattere e a fermare Israele attraverso le milizie sciite da loro addestrate.

 

bombardamenti israeliani a gaza foto di motaz azaiza 7 bombardamenti israeliani a gaza foto di motaz azaiza 7

Un enorme capitale propagandistico da spendere nei Paesi arabi e musulmani nella lotta per l'egemonia nella regione. L'azione di Hamas, gruppo sunnita sostenuto sì da Teheran ma non alle sue dipendenze come Hezbollah, li ha di colpo messi in secondo piano. Una delle tante ragioni che frenano il regime degli ayatollah nell'imbarcarsi in una più vasta guerra regionale. Perché non ne sarebbero né alla guida né gli ispiratori.

 

Allora Teheran gioca, almeno per ora, le sue carte diplomatiche. Ieri il portavoce del ministro degli Esteri iraniano Nasser Kanaani ha lanciato una sorta di scambio: stop ai raid di Israele sulla Striscia in cambio del rilascio dei 199 ostaggi ancora nelle mani dei gruppi jihadisti. Secondo Hanani, esponenti della fazione palestinese «hanno detto di essere pronti a prendere le necessarie misure per il rilascio dei civili tenuti dai gruppi della resistenza, ma che il loro punto di vista è che tali misure richiedono preparativi impossibili sotto i bombardamenti quotidiani dei sionisti contro varie parti di Gaza». Ma non ci sono state conferme da parte del movimento palestinese.

 

vladimir putin ali khamenei vladimir putin ali khamenei

Un atto di buona volontà da far valere sui tavoli negoziali. L'obiettivo del presidente Ibrahim Raisi è mettersi in testa a un blocco anti-occidentale formato dalla Repubblica islamica, la Russia e la Cina. Ieri ha sentito al telefono Vladimir Putin e avvertito che «l'assedio in corso, l'uccisione di donne e bambini e l'attacco di terra» porteranno a «una lunga guerra su diversi fronti».

 

[…] Raisi ha necessità assoluta di capitali per risollevare l'economia ed evitare altre rivolte sanguinose. Agogna i sei miliardi promessi dagli Stati Uniti in cambio del rilascio di cinque prigionieri americani. Anche per questo fonti della presidenza hanno lasciato trapelare che l'Iran «non interverrà nel conflitto» a meno di raid israeliani sul suo territorio.

 

macerie a gaza dopo gli attacchi israeliani macerie a gaza dopo gli attacchi israeliani

Tutti questi segnali vanno a contrastare anche l'azione internazionale di Benjamin Netanyahu, che ancora ieri ha ribadito che lo Stato ebraico trionferà «sull'asse malvagio formato da Hamas, Iran e Hezbollah», anche perché «ne va della nostra esistenza».

 

L'insistenza del premier israeliano su questo aspetto della tragedia del 7 ottobre è dovuta al fatto che negli ultimi anni, e in particolare da quando ha formato un governo con gli ultra-nazionalisti di Ben Gvir e Smotrich, ha sguarnito le difese attorno alla Striscia per concentrarsi sul fronte Nord, Hezbollah libanese e gruppi militanti in Siria appoggiati dai Pasdaran.

razzi partono da gaza razzi partono da gaza

 

Il risultato è sotto gli occhi di tutti e allora bisogna ribadire che comunque da là arrivano minacce. Gli iraniani non sono invece convinti di un'alleanza organica con movimenti jihadisti sunniti. Pesano i massacri di sciiti da parte di Al-Qaeda e Isis in Iraq e Siria. Pesa una visione diversa della jihad. […]

ali khamenei ali khamenei kamala harris joe biden antony blinken kamala harris joe biden antony blinken strage kibbutz di kfar aza 33 strage kibbutz di kfar aza 33 bombardamenti israeliani a gaza foto di motaz azaiza 15 bombardamenti israeliani a gaza foto di motaz azaiza 15 la risposta di israele all attacco di hamas la risposta di israele all attacco di hamas vladimir putin ali khamenei vladimir putin ali khamenei khamenei vs trump khamenei vs trump bombardamenti israeliani a gaza foto di motaz azaiza 14 bombardamenti israeliani a gaza foto di motaz azaiza 14 ali khamenei ali khamenei IL TWEET DI ALI KHAMENEI IL TWEET DI ALI KHAMENEI team di scienziati israeliani che cercano gli ostaggi di hamas team di scienziati israeliani che cercano gli ostaggi di hamas BANDIERE DELL ISIS PORTATE DA HAMAS BANDIERE DELL ISIS PORTATE DA HAMAS vladimir putin ali khamenei vladimir putin ali khamenei

 

macerie a gaza dopo gli attacchi israeliani macerie a gaza dopo gli attacchi israeliani soldati israeliani al confine con la striscia di gaza soldati israeliani al confine con la striscia di gaza distruzione a gaza distruzione a gaza palestinesi piangono la morte di un bambino a gaza palestinesi piangono la morte di un bambino a gaza il sistema iron dome in funzione contro i razzi palestinesi il sistema iron dome in funzione contro i razzi palestinesi

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...