“NON SE L’È CERCATA. LA SUA MORTE È COLPA DI CHI L’HA INGANNATA PRATICANDOLE INIEZIONI SENZA AVERNE LA COMPETENZA” – PARLA UN’AMICA DI SAMANTHA MIGLIORE, LA DONNA MORTA A MARANELLO DOPO UN TRATTAMENTO ESTETICO EFFETTUATO DALLA TRANS PAMELA ANDRESS: “È UNA BESTIA. SAMANTHA ERA UNA DONNA SOLARE. AVEVA TROVATO LA FELICITÀ, SI ERA SPOSATA DA APPENA UN MESE” – I DUBBI DEL MARITO SULLE QUATTRO SIRINGHE E LA STORIACCIA DELL’EX CHE A NOVEMBRE DEL 2020 AVEVA CERCATO DI UCCIDERLA SPARANDOLE IN TESTA – VIDEO
1 - “BASTA DIRE CHE SE L’È CERCATA”: PARLA L’AMICA DI SAMANTHA MIGLIORE, MORTA DOPO TRATTAMENTO IN CASA
Maria Elena Gottarelli per www.fanpage.it
Gli occhi pieni di lacrime dietro agli occhiali da sole, la voce tremante, Lucia ricorda la sua amica Samantha Migliore, morta a Maranello (Modena) dopo un trattamento medico al seno effettuato in casa da una sedicente estetista, che in realtà è risultata essere un’organizzatrice di eventi di origini brasiliane.
“Era una donna solare, tutta per i suoi figli”, racconta a Fanpage.it Lucia, che con Samantha ha condiviso anni di vita e di esperienze. È ancora sconvolta, non riesce a capacitarsi che dopo tutto quello che ha passato, Samantha sia morta così. “Aveva finalmente trovato la felicità – racconta – si era sposata da appena un mese. Sono andata al suo matrimonio, lei e il marito erano così felici”. Un benessere che Samantha si era conquistata, dopo che il suo ex marito, a novembre del 2020 aveva cercato di ucciderla sparandole in testa in seguito a una lite.
Sopravvissuta, la trentacinquenne aveva poi incontrato sui social Antonio Bevilacqua, il suo secondo marito con cui si è sposata il 12 marzo scorso. È stato l’uomo a vederla morire tra le sue braccia dopo che Pamela – così ha detto di chiamarsi la finta estetista che le stava effettuando il trattamento medico – le aveva iniettato tramite siringa una sostanza (forse un anestetico, ma sarà l’autopsia a confermarlo).
Secondo il racconto di Antonio Bevilacqua, la finta estetista si è data alla fuga quando ha capito che qualcosa era andato storto. Samantha aveva infatti avuto un malore subito dopo l’iniezione, tanto da chiamare il marito che si trovava nell’altra stanza.
Dopo essersi data alla fuga, Pamela si e poi costituita ai Carabinieri di Cento, nel ferrarese, sostenendo di avere saputo della morte di Samantha dalle notizie sui social.
Lucia ha dichiarato di aspettarsi giustizia per la sua amica, definendo “bestia” la donna che le ha fatto un trattamento medico senza averne la qualifica professionale. “Sto anche vedendo molti commenti di persone che dicono che Samantha se l’è cercata. Sono parole che mi fanno molto male, la morte di Samantha non è colpa sua, ma di chi l’ha ingannata praticandole iniezioni senza averne la competenza”.
La sedicente estetista risulta indagata per esercizio abusivo della professione, omissione di soccorso e morte in conseguenza di un altro reato. L’autopsia stabilirà le cause precise del decesso di Samantha, che lascia il marito e cinque figli.
LA MORTE DI SAMANTHA CONFESSA LA FINTA ESTETISTA «HO FATTO IO L'INIEZIONE»
Federica Zaniboni per “il Messaggero”
«Quando me ne sono andata, lei era ancora viva. Soltanto il giorno dopo, collegandomi a internet, ho capito cos' era successo». Con queste parole Pamela Andress, donna trans di 50 anni, avrebbe risposto alle domande degli inquirenti su quanto accaduto giovedì scorso a Maranello (Modena), dove Samantha Migliore ha perso la vita.
Un presunto trattamento estetico effettuato a domicilio dalla 50enne si è rivelato fatale per la donna, che è morta tra le braccia del marito subito dopo un'iniezione. La sedicente estetista di nazionalità brasiliana e in realtà organizzatrice di eventi si è costituita il giorno seguente presso la caserma dei carabinieri di Cento, nel Ferrarese, dopo essersi confrontata con i suoi avvocati.
Indagata a piede libero dalla Procura di Modena per esercizio abusivo della professione, omissione di soccorso e morte in conseguenza di altro reato, la donna avrebbe praticato su Samantha, 35 anni, un intervento al seno, per il quale sembra certo che non avesse le qualifiche.
LA TESTIMONIANZA
Secondo quanto ricostruito anche attraverso la testimonianza del marito, che era presente in casa, la vittima avrebbe iniziato a sentirsi male dopo un'iniezione a un seno. Mentre il coniuge tentava di soccorrerla e parlava con gli operatori del 118, la Andress avrebbe approfittato della situazione concitata per dileguarsi.
Come racconta il marito Antonio, quando le condizioni di Samantha si sono aggravate, la presunta estetista avrebbe detto di dover fare una chiamata. «Mi ha lasciato mia moglie tra le braccia, era morta» dice. «Poi è scappata. Si è portata via tutto, le siringhe e le 4 vaschette di alluminio che c'erano».
Antonio spiega che la cittadina brasiliana avrebbe chiesto 1.200 euro per due ore di servizio, ma afferma di non sapere come lei e Samantha fossero entrate in contatto, «se tramite amiche o sui social». A nulla sono serviti i tentativi da parte dei medici di rianimare la 35enne e circa un'ora più tardi è stato dichiarato il decesso.
LA DIFESA
I legali della Andress, però, sostengono tutt' altra versione. «La mia assistita è sconvolta, non è vero che è fuggita» ha detto l'avvocato Francesco Andriulli. «Quando la signora si è sentita male era lì, anche quando è stata chiamata l'ambulanza. Si è allontanata solo dopo. Poi ieri mattina ha letto su internet che la signora era deceduta e allora è andata a costituirsi».
Secondo il difensore, le due donne si conoscevano da tempo: entrambe avevano vissuto a Napoli e sembrerebbe che già alcuni anni fa la 50enne avrebbe praticato sulla vittima un intervento simile. «Credo si tratti di una puntura - dice l'avvocato in merito al tipo di intervento -, avevano parlato di soldi ma non erano state pattuite cifre e comunque non aveva ricevuto denaro. Il trattamento alla fine è stato fatto in amicizia».
Molti gli aspetti che restano da chiarire sulla morte di Samantha. Molte risposte verranno fornite dall'autopsia. Il marito racconta di averla vista con grosse siringhe sotto al seno, e sembrerebbe che una di queste, dimenticata nella casa della vittima, adesso sia in mano ai carabinieri. Non vi sarebbero ancora informazioni precise, infatti, sulla natura della sostanza iniettata nel seno di Samantha.