“NON È STATO UN FURTO MA UN'OPERAZIONE CHIRURGICA” – LA MODELLA MADALINA GHENEA RACCONTA I TANTI PUNTI OSCURI DEL FURTO DEL SUO TROLLEY CON DENTRO GIOIELLI E OGGETTI DI VALORE PER UN MILIONE DI EURO SUBITO ALL’AEROPORTO DI FIUMICINO: “È AVVENUTO IN UNA ZONA PRIVA DI SORVEGLIANZA MENTRE L’AUTISTA DEL VAN LO STAVA CARICANDO NEL BAGAGLIAIO – TELECAMERE?  L'AUTO ERA PARCHEGGIATA NELL'UNICO PUNTO ‘CIECO’ DI QUELLO SPIAZZO” – IL MISTERO DELLA RICHIESTA DEL CAMBIO DI PRENOTAZIONE…

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Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera – ed. Roma”

 

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«Sono tre giorni che dormo poco e non mangio, sono scioccata. Non è stato un furto ma un'operazione chirurgica. Ci sono troppe cose strane che non tornano in questa storia». Madalina Ghenea vive ore concitate dopo il furto subito in aeroporto a Fiumicino.

Un trolley da cabina con trenta oggetti preziosi, diamanti, gioielli e non solo. Valore stimato un milione di euro circa.

 

Cosa è successo?

«Rientravo da Riad dove avevo partecipato a un evento della prestigiosa rivista Hia.

Ma anziché atterrare a Milano come previsto, 24 ore prima ho cambiato programma per ricevere a Roma il premio Magnifica Award. Viaggio in business class organizzato da Hia con una delle principali compagnie aeree mondiali che includeva l'auto con conducente già riservata all'arrivo. Non gli Ncc comuni, ma uno dedicato e incaricato della presa in consegna del mio trolley. Parcheggio in una piazzola riservata, lontana dall'area taxi».

madalina ghenea

 

Il furto dove è avvenuto?

«In una zona sostanzialmente priva di sorveglianza. La macchina era parcheggiata adiacente al muro e il carrello bloccava l'accesso a terzi. Il trolley era in quel momento caricato dall'autista nel van».

 

È stata colta di sorpresa?

«No, anzi, ho tenuto il trolley sotto controllo per tutto il tempo, in quel momento l'autista lo stava caricando nel van. Il ladro si è mosso con tranquillità senza forzature.

Indisturbato»

 

Nessuno lo ha visto?

«Io, e gli sono corsa dietro urlando ma a un bivio non sono riuscita poi a capire da che parte sia poi andato o se c'era un complice ad attenderlo».

MADALINA GHENEA

 

Perché dice che ci sono stranezze?

«Non voglio accusare l'autista, forse era stanco, distratto, ma anche io ero reduce da 18 ore di viaggio e non mi distraggo mai con oggetti di questo valore».

 

Qualcuno l'ha aiutata?

«Ho chiamato il 112 e poi mi hanno aiutato dei calciatori (così mi hanno detto) che erano lì con le loro famiglie. Sono stati gentili. Hanno detto al conducente di non urlare contro di me e mi hanno indicato il posto di polizia per la denuncia. Era quasi in orario di chiusura e ho rifatto tutto il percorso correndo. Dovrebbero esserci le videoriprese».

 

E immagini del furto?

«Sembra che l'auto fosse parcheggiata nell'unico punto "cieco" di quello spiazzo, dove il ladro non può essere capitato per caso. Ho presentato denuncia con l'avvocato Ilenja Mehilli e la consulenza della criminologa Roberta Bruzzone, le indagini sono partite».

 

Ci sono altri punti oscuri?

«Prima della mia richiesta di cambio di prenotazione la persona che organizzava il viaggio mi ha informato che qualcuno aveva provato a cambiare il mio volo, un cambio non richiesto da me. Come se qualcuno fosse entrato nel sistema a nome mio o volesse controllarmi».

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In passato lei ha denunciato un presunto stalker per episodi di varia natura. Pensa a un collegamento?

«Tanti episodi in otto anni circa. Messaggi strani, tentativi di sabotare la mia carriera e la mia immagine Pensavo a situazioni separate, ma mettendole in fila anche con questo furto, viene il sospetto che sia sempre la stessa persona».

 

Come sta vivendo emotivamente questo furto?

«Malissimo. Ho pianto fino a terminare le lacrime. Sono dovuta ripartire per Milano per essere alla recita di mia figlia, l'appuntamento a cui tengo di più in assoluto, ma ho avuto paura di risalire in aereo o in treno e sono andata in auto. Ho pensato: "E se mi capita di nuovo? E se avessi raggiunto quel ladro che sarebbe successo?"».

 

Viaggia spesso con oggetti di questo valore?

«Per lavoro sono abituata a viaggiare di continuo in Italia e all'estero e sono solita portare con me abiti, gioielli, borse di noti brand ecc. Con alcuni di questi non sono solo brand ambassador ma ho anche curato campagne pubblicitarie con la mia casa di produzione.

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Tutti i brand con cui lavoro sanno della mia attenzione e della mia professionalità e si fidano perché vedono lo scrupolo con cui custodisco le loro creazioni. Ero tranquilla, c'era un uomo ad attendermi allo sbarco per accompagnarmi, tutto era sotto controllo. Almeno così credevo».

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