“PERCHÉ AVETE DEVIATO? PER EVITARE UNA TURBOLENZA?” - L’ULTIMO CONTATTO RADIO DELL’AEREO PRECIPITATO A SAN DONATO MILANESE CON IL CENTRO DI CONTROLLO DI LINATE: IL PILOTA RISPONDE “NO” ALLA DOMANDA E MENO DI UN MINUTO DOPO IL VELIVOLO SPARISCE DAI MONITOR - IL “PILATUS PC-12” HA PERSO QUOTA PER SEDICI SECONDI FINO A SCHIANTARSI, DOPO APPENA TRE MINUTI DAL DECOLLO - IL PILOTA HA AVUTO UN MALORE, È RIMASTO DISORIENTATO DALLA BASSA VISIBILITÀ O C’È STATO UN GUASTO AL MOTORE? - VIDEO
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Leonard Berberi per il "Corriere della Sera"
Cos' è successo alle 13.07 di ieri? È il momento in cui, tre minuti dopo il decollo dall'aeroporto di Milano Linate, il Pilatus Pc-12 diretto a Olbia inizia non solo a discostarsi dalla rotta prestabilita, ma anche a inviare parametri anomali per chi li ha visti. «Perché avete deviato? Per evitare una turbolenza?», chiedono gli uomini-radar del Centro di controllo d'area di Linate che gestisce il traffico nei cieli del Nord-Ovest dell'Italia.
Lo ricostruiscono al Corriere fonti dello scalo meneghino che chiedono l'anonimato perché non autorizzate a parlarne pubblicamente. «No», è l'unica parola che arriva in risposta dal pilota. Meno di un minuto dopo il velivolo sparisce dai monitor, senza alcun mayday , senza chiedere di rientrare d'urgenza in aeroporto. In quel momento, mostrano i bollettini meteo, nell'area pioviggina, il vento è leggero e le nuvole sono basse.
Ed è tra le nuvole che il monomotore perde quota per sedici secondi fino a schiantarsi (l'incidente e il fumo hanno fatto chiudere Linate per 10 minuti). Saranno gli investigatori dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo a fare luce sulle cause. Una mano alle indagini la daranno i dati del «Lightweight Data Recorder», la scatola nera.
Agli esperti toccherà anche chiarire cosa è successo tra la deviazione dalla rotta autorizzata, il breve dialogo con la torre di controllo e il momento in cui il Pilatus inizia a perdere 25-30 metri di quota al secondo. La lettura preliminare dei tracciati raccolti da tre diverse piattaforme specializzate mostra come sia successo qualcosa di così improvviso da non dare nemmeno il tempo di lanciare l'Sos.
Il Pilatus Pc-12 romeno - con marche di identificazione Yr-Pdv - era arrivato a Milano da Bucarest il 30 settembre. Alle 12.52 di ieri si è mosso dal parcheggio di Linate Prime, il terminal dei voli privati, per dirigersi verso la pista 36. Alle 13.04:08 è decollato dirigendosi verso Nord, passando sopra l'Idroscalo di Milano, per poi virare a Sud dell'aeroporto.
Una volta sopra le case di Metanopoli, frazione di San Donato Milanese, ha già deviato e mostra qualche problema. Alle 13:07:40 sta procedendo a 293 chilometri orari e 1.631 metri di quota, due secondi dopo la quota scende a 1.615 e la velocità balza a quasi 303. Altri due secondi ed è ulteriormente giù di 52 metri. Sette secondi prima dell'ultimo segnale il velivolo registra la velocità più alta: 319 chilometri orari.
Chi ha dimestichezza con l'aeroporto sottolinea che nessuna procedura standard di partenza strumentale - che garantisce una separazione verticale e orizzontale dagli ostacoli e dal terreno in condizioni di bassa visibilità - prevede che i velivoli passino sulla traiettoria effettuata ieri dal jet privato.
Cosa potrebbe aver portato all'impatto? Due esperti consultati dal Corriere spiegano il motore si potrebbe essere «piantato». Ma non si possono nemmeno escludere un malore di chi era ai comandi o il suo «disorientamento spaziale» una volta in mezzo alle nuvole. Uno degli interrogativi riguarda l'esperienza del pilota e le sue certificazioni.
A leggere - e interpretare i parametri radar - poco dopo la prima virata si notano escursioni anomale nella salita: a un certo punto si toccano i 1.767 metri al minuto, valore inaccettabile per un Pc-12 e che porta allo stallo sicuro. Non a caso poi l'aereo precipita a 7.315 metri al minuto. Tutti elementi che andranno analizzati dagli investigatori. Per provare a rispondere alla domanda iniziale: perché l'aereo ha deviato?