“NELLA PIÙ CHE CENTENARIA STORIA DELLA MAFIA SICILIANA NON SI SONO QUASI MAI VERIFICATI "DISTACCHI" DEFINITIVI FRA PADRI E FIGLI” – "LA STAMPA" DÀ L’UNICA LETTURA POSSIBILE ALLA VOLONTÀ DI LORENZA MESSINA DENARO DI PRENDERE IL COGNOME DEL PADRE: “LA MANCATA RIAPPACIFICAZIONE 'COL PROPRIO SANGUE' POTEVA ESSERE LETTA COME IL PIÙ GRANDE DEI FALLIMENTI E LA CERTIFICAZIONE DI UNA CERTA 'DEBOLEZZA' NELL’IMPORRE UNA SCELTA ALLA GIOVANE FIGLIA. LA FAMIGLIA È SALVA, LA REPUTAZIONE DEL BOSS MORENTE PURE…”

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Estratto dell’articolo di Francesco La Licata per “La Stampa”

 

MESSINA DENARO LORENZA ALAGNA

Ora che ha potuto prendere il cognome del padre, Lorenza Messina Denaro è definitivamente entrata nel rango di una "nobile" famiglia di mafia custode delle "migliori" tradizioni di Cosa nostra. Così tutto "torna a posto" e si chiude una storia che era rimasta "atipica" per troppo tempo. La figlia del boss rivede le sue posizioni sui comportamenti paterni e chiede di poter prenderne il cognome fino a quel momento negato e rifiutato. Ma anche lui, Matteo "u siccu" (idolo delle folle trapanesi e capo più che "spensierato" della Cosa nostra occidentale) ha fatto un passo indietro, anzi una capriola, accettando il riavvicinamento di una figlia che per anni era stata non solo poco amata, ma addirittura considerata "degenerata nell’infimo".

 

lorenza alagna

Non poteva finire diversamente la storia fra la giovane Lorenza (27 anni) e Matteo, boss avviato alla fine della propria discutibile esistenza. Non era immaginabile che un padrino di Cosa nostra si congedasse dalla vita terrena lasciando irrisolto un nodo così importante come il rapporto alquanto malandato con l’unica figlia e, di conseguenza, con l’unico nipote maschio, figlio di Lorenza e di un giovane uomo estraneo alle logiche mafiose. Estranea com’era, quando nasceva il bimbo, anche Lorenza che - contro ogni tradizione mafiosa - si rifiutava di imporre al figlioletto il nome del nonno Matteo, preferendo chiamarlo Nicola come il padre del marito.

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Ma qualcosa deve essere cambiato dopo l’arresto di Matteo e la certezza che la malattia se lo stava consumando irrimediabilmente. D’altra parte s’era già capito che il boss di Castelvetrano aveva, in qualche modo, "sistemato" ogni "cosa concreta" (soldi e tutto il resto), certo che non gli sarebbe rimasto molto da vivere. Rimaneva da sistemare il rapporto con la figlia, perché un boss di Cosa nostra non può andarsene lasciando una figlia riconosciuta solo in modo informale.

 

lorenza alagna figlia di matteo messina denaro

Sarebbe stato l’ennesimo strappo alle regole mafiose compiuto da "u siccu", che già aveva da farsi perdonare il disinvolto rapporto con le donne, il coinvolgimento nell’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, le relazioni sentimentali con le mogli di "picciotti" in galera e, soprattutto, la propria indisponibilità nel mettersi a disposizione delle "famiglie" nei momenti di crisi di Cosa nostra, dopo gli arresti di Totò Riina, Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella e dei fratelli Filippo e Giuseppe Graviano. Senza contare che la mancata riappacificazione "col proprio sangue" poteva essere letta come il più grande dei fallimenti e la certificazione di una certa "debolezza" nell’imporre una scelta alla giovane figlia.

MESSINA DENARO LORENZA ALAGNA

 

C’è chi ha visto nel riavvicinamento fra padre e figlia la conseguenza di una qualche pressione mediatrice esterna. Questa interpretazione è stata smentita dall’avv. Lorenza Guttadauro, legale e nipote del boss (figlia di una sorella di Matteo) che ha negato qualsiasi intervento di mediazione esterna e attribuendo il "rinnovato incontro" a motivazioni di carattere personale e sentimentale.

 

Ovviamente non possiamo sapere nulla in proposito e sarebbe azzardato e fuori luogo cercare di indovinare. Sappiamo però che nella più che centenaria storia della mafia siciliana non si sono quasi mai verificati "distacchi" definitivi fra padri e figli. Nessun figlio ha rinnegato la propria famiglia di sangue, neppure di fronte ad avvenimenti tanto gravi (fratelli che uccidono fratelli o sorelle) da poter incrinare solidi e collaudati legami parentali. D’altra parte la famiglia, prima ancora di quella mafiosa, sta alla base del collante che rende inviolabile l’organizzazione criminale.

 

MEME SU MATTEO MESSINA DENARO IN OSPEDALE

[…]  la famiglia è salva, la reputazione del boss morente pure. Per non parlare del risvolto "concreto" della vicenda: una figlia legalmente riconosciuta può entrare più facilmente nell’asse ereditario. Ma di questo aspetto, per forza di cose, si sa poco e non è consentito entrarvi.

matteo messina denaro con montone
matteo messina denaro 2
matteo messina denaro 1
MATTEO MESSINA DENARO