“LA POLITICA ZERO-COVID DELLA CINA È INSOSTENIBILE” – L’OMS DEMOLISCE LA SCELTA DEL DRAGONE DI SPEDIRE IN LOCKDOWN MILIONI DI PERSONE PER BLOCCARE IL CONTAGIO A FRONTE DI POCHI CASI: “L'IMPATTO DELLE POLITICHE DI CONTRASTO DELLA PANDEMIA SUI DIRITTI UMANI DEVE ESSERE PRESO IN CONSIDERAZIONE, OLTRE A QUELLO SULL'ECONOMIA” – MA NEL PAESE SOLO IL 50% CIRCA DEGLI ULTRAOTTANTENNI È VACCINATO E IL SIERO RIFILATO AI CINESI NON SI È DIMOSTRATO COSÌ EFFICACE…
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“Non pensiamo che sia sostenibile” la politica zero-Covid della Cina, "considerando il comportamento del virus". Lo ha detto oggi in una conferenza stampa il direttore dell'Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus. Parlando dopo Tedros, il direttore dell'Oms per le emergenze Mike Ryan ha affermato che anche l'impatto delle politiche di contrasto della pandemia sui diritti umani deve essere preso in considerazione, oltre a quello sull'economia
La Cina è sempre rimasta fedele alla strategia intrapresa a inizio 2020, mentre pressoché qualsiasi altro paese al mondo ha scelto la convivenza con il virus per riaprire le proprie economie e ripristinare le libertà personali. Ogni volta che si scatena un focolaio di coronavirus, anche piccolo, le autorità mettono in lockdown aree anche ampie. Shanghai, una città di 25 milioni di persone, è chiusa da quasi sei settimane.
Uno studio pubblicato oggi su Nature Medicine indica che il rischio di salute pubblica conseguente all'abbandono dello “zero-Covid” potrebbe essere notevolmente mitigato concentrandosi su altri interventi come la vaccinazione degli anziani: "Il livello di immunità indotto dalla campagna di vaccinazione del marzo 2022 è insufficiente per prevenire un'ondata Omicron": solo il 50% circa degli ultraottantenni in Cina è vaccinato, avvertono i ricercatori provenienti dalla Università Fudan di Shanghai e dal National Institutes of Health degli Stati Uniti.
"La disponibilità di vaccini e farmaci antivirali offre l'opportunità di abbandonare lo zero-Covid. Non capisco cosa stiano aspettando", ha affermato Ben Cowling, un epidemiologo dell'Università di Hong Kong. Di contro, in una lettera sull'ultimo numero di The Lancet, un team di medici di Shanghai prospetta “conseguenze inconcepibilmente gravi” se il virus fosse lasciato circolare.