“PRESIDENTE PUTIN, HAI FATTO DI NOI CARNE DA CANNONE” - ANCHE GLI UCRAINI SONO BRAVI CON LA PROPAGANDA: PORTANO I SOLDATI RUSSI PRIGIONIERI DAVANTI ALLE TELECAMERE A DIRE QUANTO È CATTIVO E IMPREPARATO PUTIN! - I GIOVANI MILITARI IN LACRIME: “QUESTA GUERRA NON HA SENSO, DOBBIAMO ANDARCENE. DOPO LA PRIMA BATTAGLIA ABBIAMO ABBANDONATO I CARRI ARMATI E SIAMO SCAPPATI NELLA FORESTA. POI CI SIAMO ARRESI. GLI UCRAINI CI HANNO DATO MEDICINE E VESTITI ASCIUTTI, NON AVEVO MAI VISTO UNO SCONTRO A FUOCO PRIMA…” - VIDEO

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vladimir putin vladimir putin

 

Francesco Semprini per “La Stampa”

 

«Hanno detto che dovevamo addestrarci perché gli americani stavano per occupare l’Ucraina e la Nato avrebbe messo piede in Russia». L’armata di Vladimir Putin è figlia dell’inganno, almeno a vedere alcuni suoi volti. Come quelli apparsi ieri in un albergo della capitale trasformato dalla macchina mediatica di Volodymyr Zelenskyj in teatro della propaganda ucraina, nell’ambito di quella «infowar» che rappresenta la quarta dimensione bellica dei conflitti contemporanei.

 

soldati russi pentiti soldati russi pentiti

Un frammento che ha il nome e il volto di cinque giovanissimi ragazzi, tutti sbarbati e militari di leva, catapultati loro malgrado in una guerra che di lampo ha ben poco. Il più giovane è Pozdeev Andrey Yurievich, 19 anni, militare da giugno scorso nel 15° Reggimento fanteria.

 

«Ci avevano detto “preparate i mezzi, non dovete avere paura.Non vi manderanno oltreconfine». Nella notte fra il 23 e 24 febbraio il nostro convoglio si è messo in marcia, mi sono addormentato e risvegliato in Ucraina, non avevo mai visto una battaglia». Il 5 marzo arriva l’ordine di far rientrare i coscritti in patria, ma Andrey viene ferito durante un bombardamento, viene lasciato indietro, di lì a poco si consegna.

 

pozdeev andrey yurievich soldato russo pentito pozdeev andrey yurievich soldato russo pentito

 

Akhunov Niyaz Munirovich ha solo un anno di più ma lo sguardo è impaurito. «Dopo la prima battaglia abbiamo abbandonato i carri armati e siamo scappati nella foresta per quattro giorni. Poi ci siamo arresi. Gli ucraini ci hanno dato medicine e vestiti asciutti, non avevo mai visto uno scontro a fuoco prima».

 

 Morozov Olexander Romanovych, 22 anni, è il più anziano: «Siamo tutti di leva, fino all’ultimo ci avevano parlato di manovre sul territorio russo e mai di invasione, era una bugia. Sono stato fatto prigioniero, immaginavo di venire picchiato o, peggio, torturato, invece sono stato trattato bene.

 

soldati russi in ucraina 6 soldati russi in ucraina 6

Stiamo morendo tutti per niente, anche le donne ed i bambini di questo Paese. Putin ha detto falsità, come il fatto che non ci fossero soldati di leva, voglio chiedere scusa a tutti gli ucraini. Vi prego perdonatemi».

 

Mikola Polshchikov Valentinovych, 21 anni, caporale, sotto le armi da giugno 2021, è un autista di mezzi di trasporto truppe. «Il comandante ci ha ordinato il 21 febbraio di prepararci per il combattimento: “Marceremo su Kharkiv”. Non ci potevo credere, veramente andiamo in Ucraina?». Si commuove quando racconta dei commilitoni uccisi.

soldati russi in ucraina 4 soldati russi in ucraina 4

 

«Mi hanno rimandato indietro con gli altri feriti, ma ci hanno abbandonato. Gli stessi che ci parlavano di fascisti da cui doveva essere liberata l’Ucraina, qui non ne ho visto uno. Sarebbe stato meglio pagare una mazzetta come altri per evitare il servizio militare». La narrativa della denazificazione è stata ampiamente usata dall’apparato militare di Mosca, secondo Savin Anton Yevgeniyovich 20 anni, biondo con i capelli a spazzola e una ferita sulla testa.

 

«Ero nel 2° battaglione carri, quinta compagnia, ci hanno detto che dovevamo partire per l’Ucraina puntando su Kiev per liberare la popolazione dai sostenitori di Stepan Bandera (leader nazionalista della Seconda guerra mondiale, ndr) e dai neonazisti. Alla fine della missione avremmo ricevuto un premio in denaro.Non avevamo alcuna possibilità di andarcene».

soldato russo sfamato dagli ucraini 7 soldato russo sfamato dagli ucraini 7

 

Anche della retorica dell’aggressione Nato si sarebbe fatto largo uso a Mosca: «Prima di questa missione i nostri comandanti dicevano che in Ucraina stanno arrivando gli americani e che volevano espandere le loro base verso la Russia.

 

Ci dicevano che dovevamo difendere i confini, ma non invadere l’Ucraina». Nessuno dei cinque prigionieri si sottrae alla supplica: «Voglio dire ai concittadini del mio Paese, non mandate i vostri figli sotto le armi in Ucraina. I nostri soldati, i nostri amici, i vostri figli muoiono su questa terra. Questa guerra non ha senso dobbiamo solo andarcene». E ce n’è anche per il capo del Cremlino: «Presidente Putin, hai fatto di noi carne da cannone».

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