“NEI PRIMI 100 GIORNI, IL BILANCIO È NOTEVOLE” – IL QUOTIDIANO FRANCESE CONSERVATORE, “LE FIGARO”, LODA GIORGIA MELONI E IMBRODA SALVINI E BERLUSCONI: “I SUOI PARTNER INFREQUENTABILI DI COALIZIONE SGUAZZANO NEL SOSTEGNO A PUTIN, LEI ABBRACCIA L'AGENDA DELLA NATO, FORNISCE ARMI SIGNIFICATIVE ALL'UCRAINA, SI RIVELA DI UN IRRIDUCIBILE AIUTO” – “IL SUO È UN PERCORSO NETTO. NOTEVOLE SUL PIANO ECONOMICO E DIPLOMATICO, CORAGGIOSO SU QUELLO INTERNO E SOCIALE…”

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LE FIGARO E I CENTO GIORNI DI GIORGIA MELONI

(ANSA) - "Dopo 100 giorni al potere, Giorgia Meloni fa registrare un percorso netto. Al punto da ricevere le lodi di The Economist, e di Margherita, la mia interlocutrice italiana connessa a livello internazionale, fondamentalmente moderna, anzi progressista, lettrice de La Repubblica e del Corriere della Sera": lo scrive in un commento sul quotidiano Le Figaro in edicola lunedì il giornalista e saggista Edouard Tètreau, secondo il quale "nei primi 100 giorni, il bilancio del presidente del Consiglio italiano è notevole sul piano economico e diplomatico, oltre che coraggioso sul piano interno e sociale".

 

giorgia meloni gli appunti di giorgia 14

Tétreau scrive che mentre "i suoi partner infrequentabili di coalizione sguazzano nel sostegno a Putin", Giorgia Meloni "abbraccia l'agenda della Nato, fornisce armi significative all'Ucraina, si rivela di un irriducibile aiuto. Al punto che il suo non invito alla cena all'Eliseo della settimana scorsa con Zelensky, Macron e Scholz, stupisce".

 

"Economicamente - continua il commento su Le Figaro - la sua agenda di ortodossia finanziaria farebbe impallidire di invidia almeno il presidente francese della Corte dei Conti: calo delle imposte per le famiglie e le imprese, tassazione puntuale dei superprofitti delle imprese dell'energia, riforma degli appalti pubblici, liberalizzazione del mercato del lavoro, e una traiettoria di bilancio che si avvia verso un deficit del 3,7% del Pil nel 2024.

Edouard Tetreau

 

Risultato: la crescita economica è attesa in forte rialzo nel secondo semestre 2023, lo spread è in ribasso del 27% dalla sua elezione". "L'Unione europea - aggiunge Tétreau - può versare senza battere ciglio i 190 miliardi di euro previsti per l'Italia nel suo piano di rilancio".

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