“PUTIN NON È UN VERO CRISTIANO” – YULIA NAVALNAYA, LA MOGLIE DI ALEXEI NAVALNY, TORNA ALL’ATTACCO DI “MAD VLAD”: “UCCIDERE MIO MARITO NON È BASTATO, ORA HA PRESO IN OSTAGGIO LA SUA SALMA, UMILIANDO SUA MADRE PER COSTRINGERLA AD ACCETTARE UNA SEPOLTURA SEGRETA. VIOLA TUTTE LE LEGGI, UMANE E DIVINE…”
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YULIA NAVLNAYA, PUTIN HA PRESO IN OSTAGGIO SALMA DI ALEXEI
(ANSA-AFP) - Yulia Navalnaya, la moglie di Alexei Navalny che ha promesso di continuare la lotta per il marito morto in una prigione russa, ha accusato Vladimir Putin di aver preso in ostaggio il corpo dell'oppositore per costringere sua madre ad accettare una sepoltura segreta. "Nove giorni da quando Putin ha ucciso mio marito... ma a quanto pare uccidere non è bastato, ora ha preso in ostaggio la sua salma, umiliando sua madre per costringerla ad accettare una sepoltura segreta", ha detto la vedova con voce tremante tremante in un video pubblicato online.
NAVALNAYA, 'PUTIN NON È UN VERO CRISTIANO'
(ANSA) - Nel suo video messaggio di oggi la moglie di Alexei Navalny ha accusato il presidente russo Vladimir Putin di "violare tutte le leggi, umane e divine" con il rifiuto di restituire la salma dell'oppositore morto in carcere. "E' impossibile immaginare una malvagità più grande", aggiunge Yulia Navalnaya. "Sapevamo già che la fede di Putin era falsa - prosegue la vedova di Navalny - ma ora lo vediamo più chiaramente che mai. Nessun vero cristiano potrebbe mai fare quello che Putin fa ad Alexei ormai morto".
RUSSIA: MELONI, ‘SU MORTE NAVALNY RESPONSABILITÀ REGIME SONO CHIARE’
(Adnkronos) - “Mi limito a guardare ai fatti. Se Navalny non fosse stato imprigionato dal Governo russo in un carcere siberiano e in condizioni durissime, non solo oggi sarebbe un uomo libero ma anche vivo e in salute. Le responsabilità del regime russo sono chiare”. Lo dice il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervistata da ‘Il Giornale’.
L’ULTIMO SFREGIO ALLA FAMIGLIA NAVALNY «FUNERALE SEGRETO O SEPOLTO IN SIBERIA»
Estratto dell’articolo di Matteo Basile per “il Giornale”
«O accetta un funerale segreto senza un addio pubblico entro tre ore o Alexei Navalny sarà sepolto nella colonia penale in cui era detenuto». L’ultimo sgarbo del regime di Putin a Navalny e alla sua famiglia, arriva sotto forma telefonata-ricatto alla madre Lyudmila e conferma fino a che punto di malafede e squallore si possa arrivare dalle parti del Cremlino.
«La donna si è rifiutata di negoziare di decidere come e dove seppellire suo figlio. Chiede solo di rispettare la legge, che obbliga gli investigatori a consegnare il corpo entro due giorni dall’accertamento delle cause della morte», spiega una portavoce del leader dissidente ucciso. «Secondo i documenti medici che ha firmato, questi due giorni scadono domani (oggi, ndr) e insiste affinché le autorità permettano che il funerale e la cerimonia commemorativa si svolgano secondo le usanze».
L’avvocato della donna, dopo che le hanno finalmente concesso almeno di vedere il corpo del figlio, ha presentato un appello al comitato investigativo russo chiedendo di avviare un’indagine per «profanazione di un cadavere» […]. Ma l’obiettivo russo è tanto chiaro quanto spietato. Non concedere il corpo alla famiglia significa evitare ogni esame autoptico indipendente, in modo da non palesare le evidenti responsabilità nella morte dell’attivista per cui tutti puntano il dito contro Putin […]