“RATZINGER REAZIONARIO? ASSOLUTAMENTE NO... ERA ATTENTISSIMO ALLA SOCIETÀ CHE CAMBIA” – IL CARDINAL ANGELO SCOLA, CHE FU IL REGISTA DELL’ELEZIONE DI BENEDETTO XVI (E ASPIRAVA A DIVENTARNE IL SUCCESSORE) PARLA A “OGGI”: “LE DIMISSIONI? SI TRATTÒ DI UNA SERIE DI CAUSE COMPLESSE, ANCHE VATILEAKS E LA PEDOFILI, RIASSUNTE NELLA FRASE ‘NON HO PIÙ LE FORZE’. PREVALSE LA SUA UMILTÀ” – “HA SEMPRE AVUTO MOLTE OPPOSIZIONI IN GERMANIA, PERCHÉ…”
-Anticipazione da “Oggi”
Il cardinale Angelo Scola, ex arcivescovo di Milano e grande regista dell’elezione al soglio pontificio di Joseph Ratzinger, racconta il Papa emerito su OGGI, in edicola domani, e dice la sua su quel conclave e sulle definizioni date del Pontefice dopo la sua morte. A partire da “pastore tedesco”: «È un’invenzione della stampa tedesca. Ratzinger ha sempre avuto molte opposizioni in Germania, perché la sua teologia era molto innovativa e però ancorata alla tradizione. Ma chi lo ha conosciuto sa che era tutt’altro che rigido».
Reazionario? «Assolutamente no… era attentissimo alla società che cambia».
E a questo proposito, Scola dice che Ratzinger «ha lasciato le chiavi fondamentali per affrontare questa fase del cristianesimo: la fase in cui la secolarizzazione è finita, ma la scristianizzazione no… Oggi la molla è la ricerca del piacere... Si è persa la centralità di Cristo, la possibilità dell’incontro personale con lui. Ratzinger ha detto con grande chiarezza che l’Europa sta perdendo la fede cristiana».
Della sua elezione Scola rivendica di essere stato uno dei grandi elettori e spiega: «Su quel Conclave si leggono ancora oggi numeri, sulle votazioni, completamente sbagliati. Ratzinger si impose immediatamente come l’unico candidato possibile».
Fu contento di essere stato eletto? «No. Disse che quando cominciò a capire che gli stava cadendo “una ghigliottina sul collo” fu preso dallo spavento. E dopo l’elezione chiese a tutti noi cardinali di fermarci un’altra notte in Conclave per poter stare ancora tutti insieme per una messa».
E sulle sue clamorose dimissioni dice: «Si trattò di una serie di cause complesse, anche Vatileaks e la pedofilia, riassunte nella sua frase “non ho più le forze”. Prevalse, in quel momento, la sua umiltà».