“LA RICHIESTA DI CONDANNA? ERA SCONTATA” – GIANFRANCO FINI, IMPUTATO NEL PROCESSO SULLA CASA DI MONTECARLO, COMMENTA LA RICHIESTA DI 8 ANNI DA PARTE DELLA PROCURA: “CONTINUO AD AVERE FIDUCIA NELLA GIUSTIZIA E CIÒ IN RAGIONE DELLA MIA COMPLETA ESTRANEITÀ RISPETTO A QUANTO ADDEBITATOMI” – L'AVVOCATURA DELLO STATO CHIEDE L'ASSOLUZIONE PER L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA – LA COMPAGNA, ELISABETTA TULLIANI, L’HA DIFESO IN AULA: “GLI HO NASCOSTO LA VOLONTÀ DI MIO FRATELLO DI COMPRARE L’ABITAZIONE. NON GLI HO MAI DETTO LA PROVENIENZA DI QUEL DENARO…”
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FINI, RICHIESTA CONDANNA SCONTATA,IO ESTRANEO AGLI ADDEBITI
(ANSA) - "Era scontato che la pubblica accusa chiedesse per me la condanna. Continuo ad avere fiducia nella giustizia e ciò in ragione della mia completa estraneità rispetto a quanto addebitatomi". Così Gianfranco Fini, imputato nel processo legato all'acquisto di un appartamento a Montecarlo, commenta la richiesta della Procura di Roma di una condanna di 8 anni.
RICICLAGGIO: CASA MONTECARLO, AVVOCATURA STATO CHIEDE ASSOLUZIONE PER FINI
(Adnkronos) - L'Avvocatura dello Stato ha chiesto l'assoluzione per Gianfranco Fini nel processo per riciclaggio in relazione alla compravendita della casa di Montecarlo, avvenuta nel 2008. La parte civile si è invece associata alla Procura di Roma che ha chiesto la condanna per gli altri imputati, tra cui Elisabetta Tulliani, il fratello Giancarlo e il padre Sergio. La prossima udienza è fissata per il 18 aprile quando potrebbe arrivare la sentenza.