“ROSSANA LO TENNE CON SE’ ANCHE DOPO LA MORTE” - ANGELO PONTA RACCONTA A “OGGI” LA STRAORDINARIA STORIA D’AMORE TRA WALTER BONATTI E ROSSANA PODESTÀ: “FUI TESTIMONE DI UN AMORE CHE SOLO CHI NON CONOSCE L’AMORE POTREBBE DEFINIRE “A DISTANZA”: PER IL MONDO, WALTER NON C’ERA PIÙ, MA PER ROSSANA LUI ERA ANCORA LÌ. LEI CHE PARLAVA DI LUI AL PRESENTE (“GUARDA COM’È DISORDINATO, HA LASCIATO IN GIRO I DOCUMENTI”) E SI STUPIVA PER OGNI…”
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Da "Oggi"
«Walter e Rossana furono insieme per trent’anni... più due». Così scrive Angelo Ponta, chiamato dalla Podestà a riordinare lo sterminato archivio di Bonatti e curatore dei libri che ne sono derivati, sul settimanale OGGI, in edicola da domani, alla vigilia della messa in onda della docu-fiction «Sul tetto del mondo - Walter Bonatti e Rossana Podestà», diretta da Stefano Vicario, figlio di Rossana, in onda su Rai 1, il 12 settembre, in prima serata.
Racconta Ponta: «Per due anni, fui testimone di un amore che solo chi non conosce l’amore potrebbe definire “a distanza”: per il mondo, Walter non c’era più (è scomparso nel settembre 2011, ndr), ma per Rossana lui era ancora lì. E aveva ragione lei, naturalmente. Lei che parlava di lui al presente («Guarda com’è disordinato, ha lasciato in giro i documenti»;
«Quando si arrabbia, a Walter vengono gli occhi della tigre»...). Lei che si stupiva per ogni foto risorta da un cassetto, e voleva guardare, sapere: ogni scoperta era allegria, emozione, a volte commozione… Per lei, guardare un’immagine mai vista di Walter era come rinnovare un incontro.
Di questo si trattava, certo: con quel suo frugare Rossana voleva tenere Walter con sé, averlo vicino ancora per un po’ di tempo.
Tant’è che dopo il primo libro volle subito che mettessimo mano a un altro, mentre lei già si dedicava a un documentario su di lui. E quando libri e documentari erano pronti, lei girava l’Italia per raccontarli, intelligente e determinata, incontrando e ritrovando il pubblico che per decenni aveva seguito Walter e così, anche così, sentendosi accanto a lui.
Per due anni Rossana si circondò non di rimpianti o di fantasmi, ma di presenze. Di una presenza: quella di Walter. Fino a quando, nel dicembre del 2013, si concluse anche il viaggio di lei».