“L’AIR FORCE RENZI? È IL MODELLO PIÙ SFIGATO DI AIRBUS. L’UNICA FINE CHE PUÒ FARE È ESSERE BUTTATO” – LA NUOVA INCHIESTA DELLE “IENE” SULL’AEREO PRESIDENZIALE VOLUTO NEL 2016 DA MATTEONZO, COSTATO 169 MILIONI DI EURO E LASCIATO AD ARRUGGINIRE A FIUMICINO – L’EX CONSULENTE DEL MIT, GAETANO INTRIERI: “POTREBBERO VOLERCI ANCHE 7 MILIONI DI EURO. QUELL’AEREO HA EFFETTUATO CIRCA 80 VOLI, COSTATI 800MILA EURO L’UNO…”
-Anticipazione da “Le Iene”
I colori del tricolore coperti alla bell’e meglio dal nastro bianco, tubi e cavi che penzolano dalla fusoliera, ruggine ovunque. Nella nuova inchiesta di Gaetano Pecoraro e Alessandra Frigo - in onda questa sera, martedì 12 marzo, a “Le Iene”, in prima serata su Italia 1 - le riprese esclusive dell’”Air Force Renzi”, l’aereo presidenziale, fortemente voluto nel 2016 dall’allora premier per trasportare il prestigio dell’Italia nel mondo, fatto dismettere in tutta fretta dal governo gialloverde perché “simbolo dello spreco, preso per soddisfare le esigenze puramente narcisistiche di Matteo Renzi”.
Oggi l’airbus, che continua a essere oggetto di discussione della politica italiana, è lasciato ad arrugginire in quello che viene chiamato il cimitero degli aerei di Fiumicino, insieme ad altri rottami del cielo. Nel servizio si parla anche del contratto di sub leasing stipulato con Alitalia (che a sua volta ne aveva firmato uno di leasing con Etihad Airways, ndr.) che prevedeva un costo complessivo di 169 milioni in otto anni.
Una cifra, come ricostruito nel servizio di Pecoraro, assolutamente fuori mercato per un aereo già allora obsoleto e su cui, lo stesso Matteo Renzi, non è mai salito. A otto anni di distanza, la carcassa di quello che fu l’aereo su cui era scritto in grande “Repubblica Italiana”, giace abbandonato e nessuno sa che farne: formalmente sarebbe di proprietà di Etihad Airways che però non se ne farà carico, mentre, a carico del contribuente finiranno anche i costi di smaltimento, stimati in circa cinque milioni di euro.
L’inviato prova a farne luce parlando con i diretti interessati: Matteo Renzi e Gaetano Intrieri, ex consulente del Ministero dei Trasporti, Elisabetta Trenta, ex ministro della Difesa e Claudio De Vincenti, ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.