“L’ESERCITO RUSSO HA PERSO ALTRE POSIZIONI A BAKHMUT” – SECONDO EVGENY PRIGOZHIN, CAPO DELLE MILIZIE DI MERCENARI WAGNER, LE TRUPPE REGOLARI DI PUTIN STANNO PRATICAMENTE BATTENDO IN RITIRATA NELLA CITTÀ DELL’EST DELL’UCRAINA. LE SUE DICHIARAZIONI PERÒ VANNO PRESE CON LE PINZE: VUOLE DIMOSTRARE CHE È LUI L’UNICA RESISTENZA POSSIBILE ALLE TRUPPE DI KIEV, E CHE IL PRESIDENTE RUSSO NON PUÒ FARE A MENO DEI SUOI SOLDATI (COSA VERA, PERALTRO)

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evgeny prigozhin

WAGNER, L'ESERCITO RUSSO HA PERSO ALTRE POSIZIONI A BAKHMUT

(ANSA) - "Sono costretto a riferire che le unità del Ministero della Difesa russo hanno perso una serie di altre posizioni a sud-ovest di Kleshcheyevka, cioè ai fianchi di Bakhmut.Tuttavia, l'altura chiave in quell'area è ancora controllata dalle nostre truppe e la tengono saldamente", ha scritto su Telegram uno dei comandanti delle truppe d'assalto della Wagner, la milizia privata di Yevgeny Prigozhin, riferendo la situazione della serata sulla linea del fronte della città del Donetsk. "A nord di Bakhmut, dopo un piccolo successo nei pressi di un villaggio, le truppe ucraine non hanno ottenuto altri successi", ha aggiunto.

 

VLADIMIR PUTIN E SERGEI SHOIGU - MEME

PERCHÉ PUTIN NON PUÒ SCARICARE PRIGOZHIN E LA WAGNER, NONOSTANTE TUTTO

Estratto dell’articolo di Luca Angelini per www.corriere.it

 

Ma cosa aspetta Vladimir Putin a sbarazzarsi di Evgeny Prigozhin e della brigata Wagner? Per quanto smentite dai diretti interessati, le indiscrezioni pubblicate dal Washington Post su un suo possibile «tradimento» (informazioni agli ucraini sulla posizione delle truppe dell’esercito regolare russo in cambio del ritiro di Kiev da Bakhmut) avrebbero potuto essere la goccia che fa traboccare un vaso già abbondantemente pieno, viste le continue critiche di Prigozhin ai vertici militari russi. Nonché, nei giorni scorsi, a un non meglio specificato «nonno felice convinto che vada tutto bene» nei quali molti hanno visto proprio Vladimir Putin. Dunque, cosa aspetta lo «Zar» a toglierlo di mezzo?

valery gerasimov sergei shoigu

 

La domanda giusta, forse, è «perché» aspetta. Ed è quella a cui provano a rispondere, sul sito di Foreign Affairs, Andrei Soldatov e Irina Borogan, del Center for European Policy Analysis, cofondatori del sito Argentura.ru, che monitora le attività dei servizi segreti russi.

 

I due analisti non negano certo che Prigozhin stia provocando un’irritazione — eufemismo — crescente in molti corridoi di Mosca. Ma non in tutti. «Per comprendere la forza relativa di Prigozhin e della Wagner in Russia, è necessario considerare come la compagnia mercenaria viene vista da quattro diverse parti dello Stato russo: l’agenzia di intelligence militare, nota come Gru; i militari in generale; l’agenzia per la sicurezza dello Stato, nota come Fsb; e lo stesso Putin».

SERGEI SHOIGU VLADIMIR PUTIN

 

Riassumendo e semplificando: il Gru è sempre stato il più «benevolo» nei confronti della Wagner. Anche perché molti membri sia dell’uno che dell’altra provengono dalle stesse file: quelle degli Spetsnatz. […] Per il Gru, la Wagner ha fornito un comodo mezzo per negare le proprie operazioni, in un momento in cui la Russia smentiva pubblicamente il suo coinvolgimento diretto nell’Ucraina orientale», ai tempi dell’annessione della Crimea e del sostegno di Mosca alle repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk, nel Donbass.

 

evgeny prigozhin e i soldati wagner morti a bakhmut

[…] Non altrettanto benevolo è invece l’atteggiamento, verso Prigozhin e i suoi, dell’esercito e dell’Fsb, erede del Kgb (dai cui ranghi, notoriamente, proviene lo stesso Putin). Del resto, è proprio verso i vertici militari che il fondatore della Wagner dirige, con frequenza e virulenza crescenti, i suoi strali. Anche se, viste le lotte intestine nelle forze armate di Mosca, qualcuno che vede con favore le «esternazioni» di Prigozhin si trova sempre (ad esempio fra i sostenitori del generale Sergei Surovikin, messo da parte per affidare la campagna in Ucraina al capo di Stato maggiore Valery Gerasimov, tra i bersagli preferiti nei video del capo della Wagner).

 

evgeny prigozhin contro shoigu e gerasimov

Quanto all’Fsb, l’ostilità nei confronti della Wagner è palese, anche se l’autorità dei servizi segreti si sta solo lentamente ricostruendo, dopo le mancanze messe in luce all’inizio dell’invasione, circa la capacità di resistenza ucraina (va anche detto che probabilmente Putin ha ascoltato soltanto chi gli riferiva gradite bugie, piuttosto che scomode verità).

 

Nessuna delle tre posizioni su Prigozhin e la Wagner fin qui considerate — Gru, forze armate e Fsb — pesa però, per Soldatov e Borogan, quanto la quarta: quella di Vladimir Putin. Che, a sua volta, deriva dalla complessa relazione dello «Zar» con l’apparato militare.

 

SERGEI SUROVIKIN

«Durante i suoi primi anni al potere, una delle maggiori sfide di Putin è stata quella di tenere sotto controllo i militari. Essendo uno dei più grandi del mondo in un enorme Paese in cui tutto viene fatto in casa, l’esercito russo ha una lunga tradizione nell’assicurarsi che il mondo esterno sappia il meno possibile delle sue attività.

 

Ciò significa che le solite forme di gestione e controllo pubblico, attraverso il Parlamento, le forze dell’ordine o i media, semplicemente non hanno luogo in Russia. Durante il suo primo decennio in carica, Putin ha cercato di rafforzare la presa sull’esercito nominando l’ex generale del Kgb e suo amico fidato Sergei Ivanov come ministro della difesa. Ma Putin è stato costretto a sostituirlo nel 2007, quando era diventato chiaro che gli sforzi di Ivanov per lanciare un’ampia riforma militare erano falliti. In seguito, con Shoigu, un altro estraneo all’esercito, Putin ha di nuovo tentato di ottenere più influenza. Ma ora, dopo più di un anno di guerra in Ucraina, ci sono poche prove che Putin abbia avuto più successo con Shoigu di quanto ne abbia avuto con Ivanov».

 

evgeny prigozhin e i soldati wagner morti a bakhmut

Ma c’è di più. Ed ha a che fare con l’ossessione putiniana per le possibili minacce al suo dominio. «Putin capisce che in tempo di guerra i militari tendono a guadagnare più potere all’interno dello Stato. Sa che più a lungo la guerra continua, più questo potere crescerà e più difficile sarà per lui esercitare il controllo. E poiché tende a vedere il mondo in termini di minacce, il potere relativo dei militari è qualcosa che lo preoccupa, per certi versi anche più delle performance dell’esercito sul campo di battaglia». In quest’ottica, Putin considererebbe Prigozhin, più che una minaccia, una pedina utile per rimettere in riga chi potrebbe minacciarlo davvero.

il video di evgeny prigozhin da bakhmut 5

 

[…] Il calcolo di Prigozhin […] potrebbe, però, rivelarsi azzardato: «Quello che Prigozhin sembra non capire è che la Russia di Putin non è quella di Pietro il Grande, per quanto lui e Putin abbiano cercato di farla diventare tale. Molti settori della società russa, in particolare la burocrazia del Paese, guardano con orrore e disgusto alle scorribande del boss della Wagner». E potrebbero approfittare di un eventuale rovescio militare sul campo della Wagner — dopo tante vite e dotazioni militari sacrificate nell’assedio di Bakhmut — per chiederne la testa. […]

sergey surovikin
esplosione ponte kerch crimea vista dal satellite