“L’INTERVISTA A DIANA FU ESTORTA CON L’INGANNO” – NON C’È PACE PER LA PRINCIPESSA DEL POPOLO: A RIESUMARE UNA POLEMICA DATATA 1995 È IL FRATELLO CHARLES CHE SI È SCAGLIATO CONTRO IL GIORNALISTA DELLA BBC MARTIN BASHIR ACCUSATO DI “PURA DISONESTÀ” - IL CONTE CREDETTE ALLA BUONA FEDE DEL REPORTER, CHE GLI AVEVA MOSTRATO ALCUNI ESTRATTI CONTO BANCARI DI PAGAMENTI A DUE DIPENDENTI DI PALAZZO REALE DA PARTE DEI SERVIZI… - VIDEO
Antonella Rossi per "www.vanityfair.it"
Ha fatto storia l’intervista in cui Lady Diana raccontava i retroscena del suo matrimonio, e non solo, davanti a 23 milioni di telespettatori in tutto il mondo, e a 25 anni di distanza fa ancora discutere. Ora è il conto Charles Spencer, fratello della principessa, da sempre difensore della sua memoria, a renderla di nuovo attuale.
Era il 1995. Diana concesse un’intervista al programma Panorama della BBC in un momento in cui tutti volevano sapere, tutti la cercavano per avere delle dichiarazioni, ma nessuno riuscì ad ottenere un «sì» da Kensington Palace, fatta eccezione per l’allora ancora sconosciuto Martin Bashir. È proprio contro il giornalista che oggi Charles Spencer si scaglia, reo di «pura disonestà», come l’ha definito in una lettera inviata a Tim Dove, direttore generale dell’emittente, per aver convinto Diana a rilasciare dichiarazioni con l’inganno.
Tra le più famose, quella sul «Matrimonio a tre», in cui la principessa parlava del marito Carlo e della storia, mai interrotta, con l’amante Camilla Parker-Bowles, oggi sua moglie e futura regina consorte, l’ammissione della relazione con il capitano James Hewitt e il fatto che non avesse mai desiderato di diventare regina. E pensare che fu proprio Charles Spencer a fare da intermediario tra Diana e Bashir.
Il conte credette alla buona fede del giornalista, che gli aveva mostrato alcuni estratti conto bancari che riportavano pagamenti a due dipendenti di palazzo reale da parte dei servizi di sicurezza britannici, che volevano ottenere informazioni riservate sulla principessa. Estratti conto che successivamente si sono rivelati falsi, ma Spencer lo avrebbe scoperto solo dopo. «Se non avessi visto quei documenti non avrei mai presentato mia sorella a Bashir», ha continuato il conte nella lettera.
L’emittente era già stata tirata in causa in passato per questa vicenda, quando Bashir aveva reso conto a Tony Hall, ex direttore generale della BBC. Un’inchiesta interna che aveva portato a galla la falsità dei documenti presentati a Spencer. «Non fu una buona idea produrre questi documenti e il signor Bashir lo ammette. Ma abbiamo confermato che in nessun modo sono stati utilizzati per ottenere l’intervista con la principessa Diana», dichiarò un portavoce dell’emittente all’epoca, forte anche di una nota manoscritta di Diana, in cui la principessa esprimeva la volontà di rilasciare quelle dichiarazioni.
Oggi però il fratello chiede ulteriori chiarimenti. Dalla BBC si sono scusati per la falsificazione e promettono di indagare, anche se non nell’immediato perché Bashir è malato gravemente di Covid-19 e non può essere interpellato. Hanno tuttavia precisato che i conti fasulli non influirono sulla volontà di Diana di concedere quell’intervista. Un altro tassello nella vita tormentata di Lady D, che a 23 anni dalla morte fa ancora parlare di sé.