“L’ITALIA DISCRIMINA LE FAMIGLIE CON LA LEGGE SULLA MATERNITÀ SURROGATA” - IL DIPARTIMENTO DI STATO AMERICANO TIRA LE ORECCHIE ALLA MELONI DOPO CHE LA PRATICA È STATA DICHIARATA REATO UNIVERSALE: “SIAMO PREOCCUPATI PER CIÒ CHE ACCADRÀ AI CITTADINI STATUNITENSI IN ITALIA NATI ATTRAVERSO ACCORDI DI MATERNITÀ SURROGATA. QUESTA LEGGE SI TRADURRÀ IN UNA MINORE PROTEZIONE LEGALE PER ALCUNE FAMIGLIE RISPETTO AD ALTRE” – UN PUNTO CHE RISCHIA DI FAR DERAGLIARE I RAPPORTI TRA LA DUCETTA E WASHINGTON (SE VINCE KAMALA HARRIS…)
-Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per "la Repubblica"
«Gli Stati Uniti sono preoccupati» per la legge italiana che ha reso la maternità surrogata un reato universale.
Molto preoccupati, anche per l’impatto diretto che minaccia di avere sui loro cittadini. Lo dice a Repubblica il dipartimento di Stato
[…] «Sebbene la maternità surrogata — ha detto un portavoce — sia illegale in Italia dal 2004, questa nuova legge anti-maternità surrogata rende un crimine cercare di praticarla ovunque. La norma si applica tanto alle coppie dello stesso sesso, quanto a quelle eterosessuali che cercano di avere figli».
Chiarito il contesto in cui va inquadrato il provvedimento, il dipartimento di Stato ha espresso tre giudizi negativi.
Primo: «A seguito di questa nuova legge, gli Usa sono preoccupati per ciò che accadrà ai cittadini statunitensi in Italia nati attraverso accordi di maternità surrogata. I bambini che non vedono riconosciuti i loro genitori legali rimangono senza importanti tutele legali». Il corto circuito è chiaro.
Washington teme che i genitori di un cittadino americano nato grazie alla maternità surrogata e residente in Italia non vengano riconosciuti come tali, o addirittura siano arrestati, perché hanno commesso un “reato universale”. Non è difficile immaginare che ci siano parecchi casi di questo genere, magari con la doppia cittadinanza, e Washington reagirebbe con durezza se il provvedimento colpisse in qualunque maniera i propri cittadini. Per non parlare delle cause legali transatlantiche che innescherebbe.
Secondo: «Gli Usa temono che questa legge si tradurrà in una minore protezione legale per alcune famiglie rispetto ad altre».
E qui le obiezioni di Washington si allargano, assumendo una natura globale. Perché riguardano il fatto che in sostanza l’Italia sta creando famiglie di serie A e di serie B […]
Terzo: «Gli Usa continueranno a promuovere un mondo libero dalla discriminazione, affinché i membri di ogni famiglia e tutte le persone, comprese quelle Lgbtqi+, possano vivere con dignità e rispetto dei propri diritti umani».
[…] Si tratta di una bocciatura forte, e un richiamo senza precedenti da quando a Palazzo Chigi c’è Giorgia Meloni. […]
Se Trump vincerà le presidenziali del 5 novembre, come sembra sperare Meloni, anche vista la scelta di farsi premiare da Elon Musk all’Atlantic Council, tutto questo verrà superato. Se però alla Casa Bianca ci resterà Harris, le tensioni rischieranno di salire. L’atlantismo rimarrà l’elemento discriminante nel rapporto bilaterale, ma le tematiche sociali minacceranno di diventare un terreno di scontro con Washington.