“LA SCELTA FATTA DA PAOLO NERI E STEFANIA PLATANIA NON RISPECCHIA LA NOSTRA FILOSOFIA, CHE DIFENDE LA SACRALITÀ DELLA VITA” - LA SCUOLA RAMTHA PRENDE LE DISTANZE DAL SUICIDIO DEI CONIUGI A SPINELLO: “HANNO FREQUENTATO I NOSTRI CORSI TRA IL 2003 E IL 2012 E LA SCUOLA NON HA AVUTO CONTATTI CON LORO DALL'ULTIMA VOLTA CHE HANNO PARTECIPATO A UN SEMINARIO 10 ANNI FA - LE PROFEZIE SULLA FINE DEL MONDO? SONO INFONDATE E MOSTRANO UN MALINTESO SULLE NOSTRE RACCOMANDAZIONI…”
-Riccardo Bruno per il “Corriere della Sera”
Per la prima volta le villette con bunker sono servite al loro scopo. Non per proteggerli dalla fine del mondo, che doveva esserci dieci anni fa e invece siamo ancora tutti qui, ma dalla tempesta di telecamere e giornalisti.
Qui su a Spinello, 800 metri sull'Appennino forlivese, aria fine e distese verdi, i seguaci dell'antico guerriero Ramtha, gli «studenti della Scuola di Illuminazione» come preferiscono essere chiamati, si sentono sotto assedio. Due della loro comunità, i coniugi Paolo Neri e Stefania Platania, che anche loro si erano costruiti il loro bel rifugio a prova di catastrofe, venerdì scorso si sono tolti la vita sparandosi nello stesso momento un colpo in bocca. Nessuno del gruppo, con cui condividevano incontri e serate, vuole parlare.
Diffondono invece un comunicato che arriva dagli Stati Uniti, dal portavoce della medium Judy Zebra «Jz» Knight», la fondatrice della Scuola, colei che assicurando di «canalizzare» lo spirito di Ramtha, morto 35 mila anni fa, ha messo su un business mondiale.
Un testo in cui si esprime «dolore per la perdita», e si fanno tutta una serie di puntualizzazioni. Prima di tutto: «Paolo Neri e Stefania Platania hanno frequentato i nostri corsi tra il 2003 e il 2012» e la Scuola «non ha avuto contatti con loro dall'ultima volta che hanno partecipato a un seminario 10 anni fa».
E ancora: «I concetti fondamentali insegnati nella Scuola sottolineano la sacralità della vita umana. La scelta fatta dalla coppia è tragica e non rispecchia assolutamente la nostra filosofia». E anche le profezie sulla fine del mondo, che doveva cadere il 21 dicembre 2012, vengono liquidate come «infondate e mostrano un malinteso sulle raccomandazioni della Scuola». Eppure Spinello si è popolata dei seguaci di Ramtha proprio per sfuggire all'annunciata apocalisse.
In verità si erano prima ritrovati qui per seguire gli incontri della Scuola tenuti al centro Sportilia, che ospitò anche gli azzurri di Sacchi. Un'oasi di tranquillità, presto consacrata come terra eletta. «In quegli anni qui si vendeva qualunque pezzo di terra, anche un pollaio» ricorda un residente. Molti acquistarono, alcuni presero in affitto, un trentina rimasero per sempre, altrettanti l'hanno mantenuta come seconda casa. Tutti si fecero costruire un bunker. «Avevano anche porte a prova di atomica - ricorda un artigiano che ha lavorato in diverse villette -. Dentro erano pieni di viveri, si preparavano a una lunga resistenza».
La fine del mondo non ci fu. «In quei giorni una mia vicina mi faceva notare i nuvoloni neri che secondo lei stavano coprendo il cielo. Poi quando passò tutto ci rimase un po' male. "Con tutti i soldi che abbiamo speso", mi disse» ricorda una signora che scongiura di restare anonima, «perché è brava gente, e io li incontro tutti i giorni». A Sportilia la Scuola ha tenuto i suoi incontri almeno fino a due anni fa, prima della pandemia. Con lezioni su «visione remota del passato, presente, o futuro», telepatia o «guarigione con il Corpo blu».
Li vedevano aggirarsi in fila, con gli occhi bendati, alla ricerca dell'orientamento. Qualcuno ci ha riso su, ma tutto è sempre filato liscio. «Non abbiamo mai avuto problemi - ribadisce Daniele Valbonesi, il sindaco di Santa Sofia da cui dipende la frazione di Spinello- . Negli anni si sono integrati benissimo. Molti sono diventati santasofiesi, anche se nessun santasofiese è diventato Ramtha».
Ieri, alle sei del pomeriggio, i due figli dei coniugi Neri sono stati accompagnati dai genitori nella villetta dei genitori. Prima ai militari avevano detto che «non riescono a spiegarsi quello che è successo», che «papà e mamma avevano sofferto l'isolamento durante il Covid», ma che «adesso sembravano sereni». Poi il figlio Lamberto è uscito e ha chiesto ai giornalisti rispetto: «Abbiamo un immenso dolore. Vorremmo rimanere in pace».