“SEMBRA UN CITTÀ FANTASMA” – IL RACCONTO DI UN ITALIANO CHE VIVE A WUHAN CON LA MOGLIE E I DUE FIGLI: “PER EVITARE IL CONTAGIO SIAMO COSTRETTI A BARRICARCI IN CASA. SONO USCITO SOLO PER FARE UN PO' DI RIFORNIMENTO AL SUPERMERCATO. VOGLIO TORNARE IN ITALIA” – E UNO STUDENTE ABRUZZESE, BLOCCATO IN CITTÀ DOPO CHE IL SUO VOLO È STATO ANNULLATO, DOCUMENTA VIA TWITTER: “SUGLI SCAFFALI DEI SUPERMERCATI NON SI TROVA PIÙ NULLA…” - VIDEO
-Una città da 11.5 MLN di abitanti totalmente deserta in una zona generalmente molto affollata in quanto piena di uffici e negozi. #Wuhan #coronavirus #ChinaVirus #Pneumonia pic.twitter.com/dKzCEr3XgK
— Lorenzo AceRoxas Di Berardino (@LorenzoDiBerar3) January 23, 2020
Michelangelo Cocco per "www.ilmessaggero.it"
Uscendo per strada sembra di camminare in una città fantasma e per evitare il contagio sono tutti costretti a barricarsi in casa. Come racconta il quarantaseienne vicentino Lorenzo Mastrotto, impiegato in un'azienda meccanica, moglie cinese e due bimbi.
Dice di sentirsi praticamente intrappolato e ha confermato al Messaggero la volontà di rientrare in Italia e il supporto e l'assistenza fornita dall'Unità di crisi. Racconta che insieme alla famiglia passa da giorni gran parte del tempo in casa. Ieri è uscito solo per fare un po' di rifornimento al supermercato, «che era ancora ben fornito».
Nei giorni scorsi, un altro italiano bloccato a Wuhan, Lorenzo Di Berardino, studente abruzzese, ha raccontato invece che la città è praticamente deserta e che sugli scaffali dei supermercati non si trova più nulla. Ha documentato tutto via Twitter, con video e fotografie.
Tra gli italiani a Wuhan c'è incertezza sulle prossime mosse. «C'è scarsa chiarezza. E se fosse un ospedale militare per la quarantena cosa succederebbe dopo?», dice uno di loro. «La sensazione - osserva un altro - è che la Cina non voglia rompere il fronte del divieto di lasciare la città». Inoltre, si ragiona, un trasporto in autobus è considerato «rischioso» e quindi in molti preferirebbero, senza un percorso più chiaro, restare chiusi in casa a Wuhan.