“LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE FRANCESE CI OFFENDE” - GEMMA, LA VEDOVA DEL COMMISSARIO LUIGI CALABRESI, SULLA MANCATA ESTRADIZIONE DI PIETROSTEFANI, MANDANTE DELL’OMICIDIO DEL MARITO, E DEGLI ALTRI TERRORISTI ROSSI – “I GIUDICI TRANSALPINI DICONO CHE È ASSURDO METTERE IN CARCERE DELLE PERSONE PERCHÉ OGGI LORO SI SONO RIFATTE UNA VITA E HANNO UNA FAMIGLIA. QUESTO SIGNIFICA CHE LE NOSTRE FAMIGLIE CONTANO MENO” – SU PIETROSTEFANI: “HA INCONTRATO DIO..."

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Estratto dell'articolo di Piero Colaprico per “la Repubblica”

LUIGI CALABRESI E GEMMA CAPRA APPENA SPOSATI - 1969

 

I mistici dicevano, più o meno: «Se non sai dove andare, prendi una strada che non conosci».

 

E così sembra aver fatto nella sua latitanza a Parigi Giorgio Pietrostefani, l’ex capo del servizio d’ordine di Lotta Continua. Lo ha raccontato ieri Gemma Calabresi Milite, la vedova del commissario Luigi Calabresi, ucciso in un agguato a Milano il 17 maggio 1972, per ordine — così dicono le sentenze — di Pietrostefani e Adriano Sofri, entrambi condannati a 22 anni di carcere.

 

LUIGI PAOLO MARIO CALABRESI GEMMA CAPRA

Mezzo secolo dopo quell’omicidio, i cosiddetti Anni di piombo restano per molti cronaca dolente e divisiva: ma «Pietrostefani — ha detto ieri la signora Gemma in un incontro con gli studenti dell’Arcivescovile di Trento — non è più quello di cinquant’anni fa». C’è una spiegazione: «Quando si parlava di estradizione, mio figlio maggiore Mario è andato a incontrarlo a Parigi. Non posso dirvi cosa si sono detti, perché ha chiesto che quel colloquio fosse riservato. Però posso dirvi una cosa che vi aiuta a capire: anche lui ha incontrato Dio. Dio è andato anche da lui e non è più la persona di 50 anni fa».

esequie di luigi calabresi nel 1972

 

(...) «Oggi — è la visione della vedova del commissario — prego perché i responsabili della morte di mio marito abbiano pace nel cuore». Il perdono per chi ha ucciso può dunque esserci, ma poi? La Corte di Cassazione francese ha infatti riaperto la ferita: la sentenza «dice che è assurdo mettere in carcere delle persone perché oggi loro si sono rifatte una vita e hanno una famiglia. Questo — sostiene la signora Gemma — ci offende, perché le nostre famiglie contano di meno.

GIORGIO PIETROSTEFANI

 

Doveva forse essere diversa la motivazione, con più rispetto per chi ha sofferto». 

 

(...) «Quando siete in gruppo, non diventate gregge, mantenete un pensiero libero. Prima di condannare una persona informatevi. In quegli anni tanti gridavano, ma pochissimi pensavano».

gemma calabresi e i figli
pietrostefani e gli altri arrestati a parigi
gemma calabresi con il secondo marito tonino milite (dietro, i figli luigi, paolo, mario e uber)
Gemma Capra (c), vedova del commissario Luigi Calabresi, durante i funerali nel 1972 a Milano
gemma capra mario calabresi
GEMMA MARIO CALABRESI
GEMMA LUIGI CALABRESI