“SUL SET DELLA SERIE TV SULLA PROTEZIONE CIVILE C’ERANO I POMPIERI, GLI SPECIALISTI DEGLI INCENDI, E STROMBOLI È ANDATA IN FUMO COME UN CERINO” - OTTAVIO CAPPELLANI: “INTANTO LA SICILIA È STATA A CANNES, NELLA PERSONA DELL’ASSESSORE ALLO SPETTACOLO, AL TURISMO E ALLA BELLICAPELLITUDINE MANLIO MESSINA, A PROMUOVERE LA SICILIA COME “SET A CIELO APERTO”. PROGETTO DAL COSTO DI DUE MILIONI E DUECENTOMILA EURO (MA L’ASSESSORE HA SMENTITO: “COSTERÀ SOLO UN MILIONE E SEICENTOMILA EURO) - DICE CHE C’ABBIAMO IL RITORNO D’IMMAGINE, ANCHE SE SEMBRA PIÙ UN RITORNO DI FIAMMA…”

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OTTAVIO CAPPELLANI

Ottavio Cappellani per “la Sicilia”

 

Minchia, meno male che a Stromboli (dove le riprese di una fiction dedicata alla protezione civile stava per cancellare l’isola a causa di un incendio) non c’era Selvaggia Lucarelli: già me la immagino, novella Enea, che fugge tra le fiamme portando in spalla il figlio, il fidanzato cuoco, le padelle, i souvenir etnici (da Etna), gli animali da affezione e la differenziata; stavolta sì che vi avrebbe fatto il… i conti in tasca.

 

La verità è che non siamo cosa. Ma dai. Io non lo so che roba assumono a Palermo per delirare di modernità, turismo, spettacolo, cinema, movida, mondanità, uippis. Probabilmente è la cotoletta alla palermitana (è l’unico luogo al mondo che ancora non ha capito che la cotoletta si fa con l’uovo e soprattutto si frigge!) che causa loro le allucinazione, o l’“arancina” che, non esistendo in natura, si ribella e li avvelena. Ma levateci mano, non sono cose per noi: le “friction” fatele fare altrove.

INCENDIO STROMBOLI

 

Minchia doveva esserci un incendietto in un giardinetto di una villetta, incidente domestico che capita decine di volte in tutti i giardinetti della Sicilia, con questa mania che abbiamo del barbecue, e che tutti noi riusciamo a domare affrontandoli con le peroni ghiacciate.

E invece sul set c’erano i pompieri, gli specialisti degli incendi, e Stromboli è andata in fumo come un cerino.

 

MANLIO MESSINA

E’ l’aria di Sicilia, ma non inteso come scirocco, ma come aria dei siciliani, il “ma chi se ne fotte” contagia. Adesso, la produzione, giustamente, dice che si affida alla magistratura, ma vogliamo scommettere che alla fine si scoprirà una certa “machiseneffotitudine”?

Intanto la Sicilia è stata a Cannes, nella persona dell’assessore allo spettacolo, al turismo e alla bellicapellitudine Manlio Messina, a promuovere la Sicilia come “set a cielo aperto”, che fa un po’ il paio, a luogo comune, con la “splendida cornice” (alle minchiate, soprattutto). Progetto dal costo di due milioni e duecentomila euro (ma l’assessore ha smentito: “costerà solo un milione e seicentomila euro).

MANLIO MESSINA

 

Dice che c’abbiamo il ritorno d’immagine, anche se sembra più un ritorno di fiamma. Ora, Manlio lo conosciamo. Nella sua pagina facebook c’è una specie di foto di lui, con i loghi della regione e con il logo di “Variety”. Il post dice: “Variety, tra i più importanti giornali al mondo nel settore cinema, dedica la copertina alla Sicilia e al progetto “Sicily Women and Cinema”. (Ho fatto lo screenshot, ovviamente)

 

Ho controllato, a me sembrava strano che “Variety” mettesse in copertina Manlio Messina, e i loghi della Regione Sicilia. Minchia non la trovo. Sono sicuro che Manlio non mente. Quindi, o gli ha mentito un collaboratore, o l’ufficio stampa che ha pagato duecentomila euro. Spero di essere smentito da Manlio, ma nel caso io avessi ragione, prendi in considerazione la mia proposta: per cinquantamila euro ti vendo una mia stand-up in cui ti prendo in giro, anche a Musumeci se vuoi, e con un grande risparmio vi faccio fare una malafigura ancora più grande.

INCENDIO STROMBOLI 2