“SHOIGU È UN DEBOSCIATO” – IL CAPO DELLA WAGNER, EVGENY PRIGOZHIN, TORNA AD ATTACCARE FRONTALMENTE IL MINISTRO DELLA DIFESA RUSSO. QUESTA VOLTA, È GUERRA APERTA: IL GOVERNO DI MOSCA HA ANNUNCIATO CHE TUTTI I GRUPPI DI VOLONTARI CHE COMBATTONO IN UCRAINA DOVRANNO FIRMARE UN CONTRATTO CON IL CREMLINO. PRIGOZHIN SI È OPPOSTO, E CONTINUA A SPARARE A ZERO CONTRO L'ESERCITO REGOLARE E I SUOI VERTICI...
-Estratto dell’articolo di Paolo Brera per “la Repubblica”
Sono già sette i paesini in cui è stata ammainata la bandiera russa. È un piccolo antipasto di una controffensiva ancora agli albori, ma nel frattempo Mosca ha un altro bel guaio da risolvere: l’ennesimo schiaffo ricevuto dal capo della Wagner, Evgenij Prigozhin, che si è rifiutato di firmare il “Contratto” con cui il ministro della Difesa Shoigu tentava di rimetterlo sui binari dell’obbedienza.
Era il piatto freddo della vendetta, dopo la raffica di insulti ricevuti. Un documento di regole precise imposto alle formazioni «volontarie» che, come ha spiegato il generale Viktor Sobolev, non potranno più partecipare all’Operazione militare speciale se non lo firmeranno. Ieri è arrivata la firma dei ceceni di Kadyrov, il rivale numero uno di Prigozhin. Ma non erano i ceceni l’obiettivo di Sergei Shoigu. Era chiaramente l’ex cuoco di Putin.
Per settimane Shoigu e il capo di Stato maggiore, Valery Gerasimov, avevano dovuto ingoiare i suoi rospi mentre la Wagner faceva il lavoro sporco a Bakhmut, conquistandola in un bagno di sangue. E ora che ne ha consegnato al Cremlino le chiavi, affidandone il controllo alle Forze armate russe, a Shoigu dev’essere sembrato il momento adatto per mettergli la mordacchia.
«Gli ordini di Shoigu si applicano ai dipendenti del suo ministero, la Wagner non firmerà alcun contratto con Shoigu», un «debosciato», lo ha gelato Prigozhin, che «non può gestire formazioni militari. Cosa ci può succedere? Non ci daranno armi e munizioni? Vedremo: quando sentiranno i tuoni, verranno di corsa a chiederci aiuto».
Un altro rospo nel piatto, insomma. Vedremo se anche stavolta Shoigu sarà costretto a ingoiarlo. «Chiamiamo le cose con il loro nome: è un ammutinamento», dice su Telegram il colonnello “Strelkov”, l’ex comandante del Fsb Igor Girkin che nel 2014 guidò la prima fase della secessione del Donbass. Ma il potere di Prigozhin e della sua Wagner […] è sempre più sorprendente.
Lui lo usa sfacciatamente infiammando le divisioni interne alla prima cerchia dei fedelissimi di Putin, come quella tra Shoigu e Gerasimov da una parte, e il generale Sergey Surovikin dall’altra. Oggi è relegato in seconda fila, ed è con lui che il capo della Wagner dice di collaborare. […]