“SIAMO RICONOSCENTI A CHI COMBATTE LE ATROCITÀ DELLE GUERRE E DEL TERRORISMO” - IL RICORDO DI MATTARELLA A 20 ANNI DALLA STRAGE DI NASSIRIYA, IN IRAQ, IN CUI 19 ITALIANI MORIRONO DURANTE LA MISSIONE DI PACE: “LA PARTECIPAZIONE A QUESTE IMPORTANTI OPERAZIONI IN TANTE TRAVAGLIATE REGIONI DEL MONDO È IL SEGNO DELL’IMPEGNO E DEL CONTRIBUTO DEL NOSTRO PAESE ALLO SFORZO CONCRETO DELLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE PER COMBATTERE GLI ORRORI DELLE GUERRE...”

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Estratto dell'articolo di Claudio Bozza per www.corriere.it

 

Sergio mattarella

«Riconoscenti a chi combatte le atrocità delle guerre e del terrorismo». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda così, 20 anni dopo la strage, i 19 italiani che morirono a Nassiriya, in Iraq, dove il contingente italiano era impegnato in una missione di pace. Il ricordo del capo dello Stato è affidato a una lettera inviata al ministro della Difesa Guido Crosetto per la Giornata del ricordo dedicata ai caduti, militari e civili e nelle missioni internazionali per la pace.

 

«Il sentimento del lutto ci accompagna in questo giorno in cui la Repubblica rivolge il suo pensiero ai tanti feriti e caduti nelle missioni che l’Italia ha sviluppato in questi anni a servizio della comunità internazionale e dei diritti dei popoli, insieme all’espressione della solidarietà e vicinanza alle famiglie colpite», scrive Mattarella.

 

nassiriya

«La partecipazione a queste importanti operazioni in tante travagliate regioni del mondo — aggiunge il presidente della Repubblica — è il segno dell’impegno e del contributo del nostro Paese allo sforzo concreto della comunità internazionale per combattere gli orrori e le atrocità delle guerre e del terrorismo». E poi: «A quanti sono impegnati oggi nelle zone di crisi, mettendo a rischio la propria incolumità in nome dei nobili principi sanciti nella nostra Carta costituzionale, va l’apprezzamento e la riconoscenza di tutti gli italiani».

 

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La premier Giorgia Meloni rende «onore per chi ha sacrificato vita per la pace», perché «il ricordo dei caduti è un dovere soprattutto verso le giovani generazioni, affinché attraverso la memoria possano conoscere e ammirare l’esempio di chi ha donato la vita», appunto «per costruire la pace». [...]

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