“SONO SEMPRE STATA SUPER ATTENTA. EPPURE IL COVID MI HA COLPITA” – NINA ZILLI: “AVENDO SCRITTO CHE L’HO PRESO DENTRO UN RISTORANTE SONO STATA SUBISSATA DI COMMENTI “NON PROPRIO GENTILI” SULLA MIA PERSONA. IO NON HO MAI INCOLPATO NESSUNO. HO IL COVID E SONO LA PERSONA PIÙ ADATTA PER SCONFESSARE CHI QUESTO VIRUS LO PRENDE SOTTO GAMBA. PER QUESTO…”
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Testo di Nina Zilli - raccolto da Luca Dondoni per ''la Stampa''
Dopo che per una decina di giorni e per ragioni di lavoro mi ero iper controllata perché ho fatto parecchi tamponi, mercoledì non stavo bene. Qualche brivido e altri sintomi come una febbriciattola notturna che mi sembrava potessero essere vicini a quelli del Covid così per come ce li hanno raccontati.
Perciò ho deciso di fare un ulteriore tampone ma poco prima di andarci un amico con il quale avevo cenato giorni prima mi ha chiamato per dirmi che era positivo al Covid-19. A quel punto, ancor più spaventata, sono corsa a fare un tampone di verifica risultando positiva a mia volta.
Non ci ho messo molto a capire che il mio unico contatto con il Covid era avvenuto durante una cena in un ristorante e a una tavola con sole sei persone. Il nemico è invisibile e subdolo per cui non lo vediamo, non lo sentiamo e non avrei mai immaginato di entrarne in contatto.
È l' unica ragione per cui ho fatto un post su Instagram dove ho scritto tutto il mio disappunto per quello che era successo e sottolineavo come i miei comportamenti che ritenevo fossero stati ineccepibili in realtà avevano fallito.
Dunque da lì ho pensato alle fasce più fragili, ai genitori e ai nonni e ho voluto dare questo consiglio che è stato confermato più e più volte dal Dpcm: non frequentare luoghi affollati. Il problema è che avendo scritto che ho preso il Covid dentro un ristorante sono stata subissata di commenti «non proprio gentili» sulla mia persona e sul mio modo di reagire.
Soprattutto secondo molti non avrei dovuto incolpare i ristoranti e i ristoratori per la diffusione della malattia. Io non ho mai incolpato nessuno. La mia intenzione era ed è quella di tutelare le fasce più fragili e sensibilizzare coloro che frequentano luoghi pubblici. Non ho tenuto comportamenti inappropriati, non sono andata in bar o a feste in mezzo alla gente senza protezioni. Sono sempre stata super attenta.
Eppure il Covid mi ha colpita ma non affondata. Mi ha fatto male leggere sui social prese di posizione nei miei confronti che mi hanno messo in una condizione di imbarazzo, di disagio, additandomi con disprezzo.
Ho il Covid e sono la persona più adatta per sconfessare chi questo virus lo prende sotto gamba. Per questo viva i ristoranti, viva i ristoratori ma soprattutto viva e il rispetto che dobbiamo avere per noi e per gli altri.