“SONO VIVO PER UN MARTELLO” - LA CONFESSIONE DEL CAPOSQUADRA DELLA SIGIFER, ANDREA GIRARDIN GIBIN, CHE STAVA LAVORANDO A POCHI METRI DAGLI OPERAI TRAVOLTI DAL TRENO A BRANDIZZO: “UNO DEI RAGAZZI MI HA CHIESTO DI PASSARGLI UN MARTELLO. COSÌ MI SONO SOLLEVATO E HO FATTO DUE PASSI. È STATO IN QUEL MOMENTO CHE HO VISTO I FARI DEL TRENO, D’ISTINTO SONO SALTATO SULL’ALTRO BINARIO” - I COLLEGHI DELLE VITTIME RACCONTANO CHE ERA PRASSI DI INIZIARE I LAVORI PRIMA DEL BLOCCO DEL TRAFFICO FERROVIARIO...
-Estratto dell’articolo di Simona Lorenzetti e Massimiliano Nerozzi per www.corriere.it
«Sono vivo per un martello». In questa frase, pronunciata dal caposquadra della Sigifer Andrea Girardin Gibin, è racchiusa la consapevolezza di un uomo che conosce i rischi del proprio mestiere e realizza di aver sfidato il destino. «Stavamo lavorando sui binari. Uno dei ragazzi mi ha chiesto di passargli un martello. Così mi sono sollevato e ho fatto due passi. È stato in quel momento che ho visto i fari del treno, d’istinto sono saltato sull’altro binario», racconta il caposquadra.
Pochi istanti che hanno fatto la differenza tra la vita e la morte. Gli altri cinque operai non sono stati altrettanto fortunati: sono stati travolti e uccisi.
Gibin è indagato per omicidio plurimo e disastro ferroviario con dolo eventuale. Un’accusa che condivide con Antonio Massa [...]
Ed è in questo contesto che va letta la consulenza tecnica che i pm hanno disposto su alcuni dispositivi elettronici. Lunedì verranno eseguite le copie forensi dei tablet di servizio in dotazione ai macchinisti che erano alla testa del convoglio che ha travolto i cinque operai. [...] verranno analizzati anche i telefoni cellulari di due operai deceduti, Giuseppe Aversa e Giuseppe Lombardo
Gli uomini della Polfer hanno recuperato gli smartphone lungo i binari: sono malridotti, ma a differenza di quelli delle altre vittime paiono avere ancora un minimo di struttura e funzionalità. All’interno, potrebbero esserci video o messaggi relativi alla sera del 30 agosto.
Intanto proseguono le audizioni dei colleghi delle vittime. L’ultimo verbale contiene il racconto di Francisco Martinez: il giovane – come altri operai – ha ribadito la prassi di iniziare i lavori prima del nulla osta formale del blocco del traffico ferroviario: «Quattro mesi fa stavo per essere investito da un treno a Chivasso, se un collega non mi avesse tirato per la maglietta non sarei qua». [...]