“SOTTOPONETEMI ALLA CASTRAZIONE CHIMICA” – UN ESIBIZIONISTA TORINESE HA CHIESTO AI GIUDICI DI ESSERE OPERATO DOPO L’ENNESIMA CONDANNA: “NON CE LA FACCIO PIÙ, HO FATTO DI TUTTO PER GUARIRE. NON RIESCO A CONTROLLARMI. NON C’È TERAPIA UTILE, OGNI TENTATIVO È STATO UN FALLIMENTO” – MA LA RICHIESTA DEL 64ENNE, CHE DA 50 ANNI SI ABBASSA I PANTALONI DAVANTI SCUOLE E GIARDINETTI, È CADUTA NEL VUOTO VISTO CHE…
-Estratto dell’articolo di www.lastampa.it
«Non ce la faccio più, ho fatto di tutto per guarire. Non riesco assolutamente a controllarmi, so che è sbagliato farlo, ma anche che continuerò a comportarmi così. Non c’è terapia utile, ogni tentativo è stato un fallimento».
La storia di Antonio D., persona “socialmente pericolosa”, è quella di un profondo disagio per sè e per gli altri: appena può si esibisce in atti osceni, si abbassa i pantaloni e lo fa davanti alle scuole o ai giardinetti. E ciò accade da 50 anni. Mezzo secolo in cui ha collezionato reati, condanne su condanne, passando dal carcere alle case lavoro e alle comunità.
Compiuti i 64 anni, ha chiesto di essere sottoposto a castrazione chimica: «La mia è un’eterna condanna all’ergastolo “bianco”». Una richiesta estrema caduta nel vuoto, come ha spiegato l’avvocato che pochi giorni fa lo ha difeso nell’ultimo procedimento penale a suo carico: «Gli è stato risposto che in Italia non è possibile ricorrere a questa forma di inibizione se non per motivi oncologici».
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