“SPARATE A QUELLO STUPIDO BASTARDO DI PUTIN” - LA REGISTA TEATRALE RUSSA ANASTASIA BEREZHINSKAYA È STATA CONDANNATA DA UN TRIBUNALE DI MOSCA A 8 ANNI IN UNA COLONIA PENALE DOPO AVER INCITATO ONLINE A USARE LE ARMI CONTRO “MAD VLAD” – SCRISSE ANCHE: “QUANTI ALTRI OMICIDI DI CIVILI DOVREMO SOPPORTARE?” - LA DONNA È STATA DICHIARATA COLPEVOLE DI GIUSTIFICARE IL TERRORISMO…

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VLADIMIR PUTIN

 (ANSA) - Una regista teatrale russa, madre di 2 figli piccoli, Anastasia Berezhinskaya, è stata condannata da un tribunale di Mosca a 8 anni in una colonia penale dopo aver incitato online a "sparare a quello stupido bastardo di Putin". Lo riporta Sky News. La donna, 43 anni, è stata dichiarata colpevole di due leggi sulla censura in tempo di guerra: screditare l'esercito russo e diffondere false informazioni su di esso, oltre a giustificare il terrorismo.

 

Secondo il progetto per i diritti umani OVD-Info, in Russia più di 1.000 persone sono state perseguite penalmente per aver espresso opinioni contrarie alla guerra in Ucraina, e oltre 20.000 sono state arrestate per aver protestato. La sentenza arriva dopo che martedì un tribunale di Mosca ha condannato una pediatra di 68 anni a cinque anni e mezzo di carcere, dopo che la madre di uno dei suoi pazienti l'aveva denunciata pubblicamente per alcuni commenti sui soldati russi in Ucraina.

 

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Nei primi mesi successivi all'invasione su vasta scala dell'Ucraina nel febbraio 2022, Berezhinskaya ha pubblicato decine di post online contro il conflitto. L'esercito russo, il Ministero degli Interni e lo stesso Putin, ha detto, stavano conducendo un "genocidio" contro il popolo ucraino.

 

Il 14 maggio 2022 ha pubblicato più di tre dozzine di post sul social network VKontakte, lanciando insulti a Putin e affermando che era personalmente responsabile della morte di uomini, donne e bambini i cui corpi venivano estratti dalle macerie dei palazzi ucraini. "Sparate a quello stupido bastardo di Putin, quanti altri omicidi di civili dovremo sopportare?", scrisse. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa indipendente Mediazona, Berezhinskaya si è dichiarata colpevole delle accuse di diffusione di "falsi" e di screditamento dell'esercito, ma ha ammesso solo parzialmente la sua colpevolezza per l'accusa di terrorismo.

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