“È SUFFICIENTE PER CHIEDERE LA REVISIONE DEL PROCESSO” – LA BOMBA DI “OGGI”, CHE PUBBLICA IL DOCUMENTO CON L’ELENCO DEI REPERTI CONFISCATI DELL’INCHIESTA SULL’OMICIDIO DI YARA – L’AVVOCATO DI BOSSETTI CLAUDIO SALVAGNI: “COME NELLA SENTENZA D’APPELLO C’ERA SCRITTO CHE IL MATERIALE GENETICO ERA ESAURITO? CHE VERIFICHE ERANO STATE FATTE?”
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1 – CASO BOSSETTI/ESCLUSIVA DI «OGGI»: SONO BEN 54 E NON ZERO I CAMPIONI DI DNA DI IGNOTO 1 CHE È POSSIBILE ANALIZZARE.
Anticipazione da “Oggi”
Il settimanale OGGI, in edicola da domani, pubblica in esclusiva il documento in quattro pagine firmate dal presidente della Corte d’Assise Giovanni Petillo che riporta l’elenco di 98 reperti dell’inchiesta sull’omicidio di Yara confiscati perché non vengano distrutti, né restituiti (ai familiari della vittima e di Bossetti).
Viene ufficializzato che ci sono, ancora utilizzabili, ben 54 campioni di Dna di Ignoto 1 in provetta. Una novità importante che smentisce clamorosamente quanto scritto nelle motivazioni della sentenza della Corte d’Assise di Brescia: «Quello che è certo, in ogni caso, è che non vi sono più campioni di materiale genetico in misura idonea a consentire nuove amplificazioni e tipizzazioni».
2 – CASO BOSSETTI/IL DIFENSORE CLAUDIO SALVAGNI A «OGGI»: «NOVITA’ GIA’ SUFFICIENTI PER CHIEDERE LA REVISIONE DEL PROCESSO»
Anticipazione da “Oggi”
Claudio Salvagni, uno difensori di Bossetti, rivela a OGGI le possibili conseguenze dell’atto che conferma l’esistenza di materiale genetico di Ignoto 1, su cui è possibile effettuare raffronti: «Se il Dna c’era ancora ed era a disposizione in notevole quantità, come è possibile che il presidente della Corte d’Assise di Brescia, Enrico Fischetti, abbia scritto nella sentenza d’Appello il 17 luglio 2017 che “il materiale genetico è esaurito”? Quali verifiche erano state fatte?».
E prosegue: «Anche la Corte di Cassazione ha fatto sue le conclusioni dei giudici di Brescia definendo “ininfluente” la possibilità che il Dna esistesse ancora. Oggi il presidente Petillo ha emesso un decreto e ci ha consegnato un documento che, da solo, è sufficiente per chiedere la revisione del processo. Dimostra infatti che in una sentenza passata in giudicato la Suprema Corte ha scritto il contrario della verità».
Conclude il legale: «Voglio credere che i reperti siano conservati in modo adeguato perché sono certo che Ignoto 1 non sia Bossetti e che la nuova perizia dirà un’altra verità. Ma se confermasse che gli inquirenti non hanno sbagliato almeno Bossetti sconterà l’ergastolo dopo aver avuto un giusto processo e la possibilità di difendersi».