“LA TATTICA DI HAMAS È QUELLA DI LASCIAR ANDARE POCHI CIVILI ALLA VOLTA PER RINVIARE L’OFFENSIVA DI TERRA ISRAELIANA” – RILASCIATE ALTRE 2 DONNE OSTAGGIO. SI TRATTAVA SU 50 PRIGIONIERI MA I TERRORISTI CHE GOVERNANO GAZA NE LIBERANO POCHI ALLA VOLTA (LA TRATTATIVA SAREBBE SALTATA SULLA RICHIESTA DI LASCIAR ENTRARE CARBURANTE A GAZA) - GLI USA PREMONO PER I NEGOZIATI SUI RAPITI CON LA MEDIAZIONE DI EGITTO E QATAR. E L’IRAN MINACCIA ISRAELE: “BOMBARDEREMO HAIFA” - VIDEO

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https://video.repubblica.it/mondo/altri-due-ostaggi-rilasciati-al-valico-di-rafah-il-video-di-hamas/455374/456339?ref=RHLF-BG-I418613079-P2-S2-T1

 

 

Davide Frattini per il Corriere della Sera - Estratti

 

donne ostaggio rilasciate da hamas

Altri due. Ne restano duecentoventi, potrebbero essere di più. I capi di Hamas continuano con la strategia della speranza a rilascio lento, oltre ai prigionieri tengono in ostaggio le famiglie e i Paesi di origine.

 

Nella notte sono state affidate alla Croce Rossa al di là del valico di Rafah, in Egitto, Nurit Cooper, 80 anni, e Yocheved Lifschitz, 85. Le due donne erano state portate via con i mariti Amiram e Oded dal kibbutz Nir Oz.

 

GAZA CITY

Per tutto il giorno erano circolate voci sulla possibilità che i liberati fossero molti di più — fino a 50 — stranieri o con doppia nazionalità, la trattativa sarebbe saltata per la richiesta dei fondamentalisti di lasciar entrare carburante a Gaza, gli israeliani si oppongono perché può servire come combustile per i razzi. «La tattica di Hamas — ha scritto Yossi Melman, esperto di intelligence — è quella di lasciar andare pochi civili alla volta per rinviare l’offensiva di terra».

 

biden netanyahu 2

Invasione, incursione, raid, scorreria: la guerra non bada alla semantica. Le operazioni sul campo, i movimenti delle truppe israeliane dentro la Striscia sono già cominciati, le forze speciali e la fanteria d’assalto hanno affrontato i paramilitari jihadisti. Non è ancora la manovra massiccia con i tank e migliaia di uomini annunciata da giorni e che per ora resta in stallo — scrive il quotidiano New York Times — su pressione degli americani. Vogliono che la mediazione di Egitto e Qatar per il rilascio degli ostaggi possa andare avanti e portare ad altri risultati come quello di ieri notte. «Non chiediamo però un cessate il fuoco, favorirebbe Hamas», spiega il portavoce del dipartimento di Stato.

 

JOE BIDEN SI FA IL SEGNO DELLA CROCE DAVANTI A NETANYAHU

Gli Stai Uniti hanno anche bisogno di più tempo per dispiegare al completo il sistema militare nella regione, nel caso il conflitto si allarghi, tra le minacce iraniane — «bombarderemo Haifa», nel nord di Israele — e gli scontri quotidiani delle truppe di Tsahal con l’Hezbollah libanese. 

guerra hamas-israele - gli schieramenti -la stampa

 

GAZA CITY

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CARRI ARMATI ISRAELIANI VERSO GAZA
CARRI ARMATI ISRAELIANI VERSO GAZA