“TI UCCIDO A MAZZATE, TI SPARO IN BOCCA” – 25 PAZIENTI PSICHIATRICI SONO STATI MALTRATTATI E ABUSATI DAI DIPENDENTI DELLA CASA DI CURA “DON UVA” DI FOGGIA. SETTE PERSONE SONO FINITE IN CARCERE E OTTO SONO AI DOMICILIARI – LE VIOLENZE RIPRESE DALLE TELECAMERE DEI CARABINIERI: I PAZIENTI VENIVANO PICCHIATI, MINACCIATI (“TI INFILO UN COLTELLO IN GOLA”), LEGATI CON LE LENZUOLA E CI SONO STATI ANCHE DUE CASI DI ABUSI SESSUALI…

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Estratto dell’articolo di Valeria D'Autilia per “la Stampa”

 

VIOLENZE ALLA CASA DI CURA DON UVA DI FOGGIA 1

Presi a botte, chiusi a chiave o legati con le lenzuola. E poi insulti e minacce. «Ti uccido di mazzate», «Ti sparo in bocca». Vittime 25 pazienti psichiatrici, in prevalenza donne. Due i casi di abusi sessuali. Soggetti fragili, in condizioni di inferiorità fisica e psichica, incapaci di raccontare quello che subivano tra le mura della residenza socio-sanitaria «Don Uva» di Foggia. In balia di aguzzini con la divisa. Donne e uomini tra infermieri, operatori socio sanitari, educatrici e personale addetto alle pulizie. Sette sono finiti in carcere, otto ai domiciliari.

 

[…] Probabilmente, se non ci fossero state le telecamere nascoste nelle stanze e nei corridoi e le intercettazioni, svelare le violenze all'interno di questo ambiente «blindato e inaccessibile» sarebbe stato impossibile. E «tali fatti sarebbero rimasti ignoti». Perché queste vittime, stando agli inquirenti, «non erano in grado di riferire ciò che subivano sistematicamente». Neppure ai loro familiari.

VIOLENZE ALLA CASA DI CURA DON UVA DI FOGGIA

 

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Nei video le urla strazianti, il rumore delle percosse. Angherie e umiliazioni in un clima di violenze e intimidazioni. Vulnerabili, disabili gravi tra i 40 e i 60 anni, incapaci di ribellarsi o denunciare. Vivevano una condizione di «paura e intollerabili sofferenze». Trascinati per i capelli. Strattonati come fossero oggetti. «Vattene da qua sennò ti infilo il coltello in gola».

 

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E poi il palpeggiamento di una paziente e l'incitamento a compiere atti sessuali tra degenti. Nell'ordinanza, il gip ripercorre circostanze «agghiaccianti», in un quadro «inquietante, denso di degradazione e disprezzo della dignità», sottolineando le condotte attive di alcuni e una consapevole assenza di intervento da parte di altri. Per l'accusa, hanno visto e taciuto.

 

Maltrattamenti, sequestro di persona, violenza sessuale, favoreggiamento personale: numerosi gli episodi contestati. La crudeltà verso questa umanità indifesa. «Ora puoi pure morire, una merda di cristiana» diceva uno degli arrestati, mentre cambiava il pannolone a una delle persone ricoverate. La struttura fa parte del gruppo Universo Salute.

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L'amministratore delegato, Luca Vigilante, parla di massima collaborazione. Sin dal primo momento. E annuncia: «Procederemo ai licenziamenti laddove ce ne saranno gli estremi». Per ora, gli indagati sono sospesi.  […]