“LE VACANZE DI NATALE? MEGLIO PASSARLE IN ITALIA” – L'IMMUNOLOGO FRANCESCO LE FOCHE: "GLI SPOSTAMENTI PORTANO IL PROBLEMA DEI MEZZI E DELLE QUARANTENE, ALL'ANDATA E AL RITORNO. SI RISCHIA DI PASSARE TUTTA LA VACANZA CHIUSI IN ALBERGO…" - "LE SETTIMANE BIANCHE? LE PISTE DA SCI SONO ALL'APERTO E SI SCIA DA SOLI. IL PROBLEMA SONO I RIFUGI E GLI ALBERGHI OVE IL RICAMBIO D'ARIA POTREBBE ESSERE INADEGUATO - ALLA CENA DI NATALE, IN QUATTRO ATTORNO AD UN TAVOLO? MA NO…”
-Alessandra Arachi per il "Corriere della Sera"
Francesco Le Foche, il Covid ci farà passare un brutto Natale?
«Non siamo pessimisti. Comunque bisogna dire che molto dipenderà da noi, dai nostri comportamenti e, soprattutto, dalle vaccinazioni. Da quanto saremo disposti a vaccinarci».
Lei è un immunologo, come lo vede il trend delle vaccinazioni? Pensa sia possibile convincere a vaccinarsi chi non lo ha ancora fatto?
«È opportuno comprendere quanto la pandemia lasci l'umanità smarrita. Stiamo vivendo come ai tempi di Tucidide nella guerra del Peloponneso, durante quell'orribile pestilenza dove perse la vita anche Pericle».
Quindi?
«Dobbiamo cercare di infondere sicurezza a chi non ne ha. A chi non riesce a trovare un filo conduttore, a chi si perde d'animo. I no vax ideologici sono una minoranza. La maggior parte sono persone che hanno paura del vaccino. Vanno comprese e aiutate».
Ma per come stanno le cose adesso, da qui al Natale cosa possiamo aspettarci? Ci può dare qualche consiglio per riuscire a passare le feste con un po' di tranquillità? Per esempio: come regolarci per i viaggi?
«Non voglio essere catastrofista, non è questo il momento di esserlo. Però io quest' anno le vacanze le passerei in Italia».
Pensa sia rischioso andare nei paesi stranieri?
«Sicuramente più rischioso che rimanere qui. Siamo il paese che in Europa sta meglio di tutti: perché andare a cercare il virus?».
E cosa dice delle mete lontane? Esistono posti anche molto belli per passare le vacanze dove il Covid non è aggressivo.
«Si, ma non dimentichiamo che gli spostamenti portano poi il problema delle quarantene, all'andata e al ritorno. Si rischia di passare tutto il periodo di vacanza chiusi in albergo e di chiudersi in casa al rientro. Ma non è solo per questo».
Cosa altro?
«Passerei le vacanze in Italia perché così si evita di prendere tanti mezzi di trasporto. L'ideale sarebbe cercare posti raggiungibili in automobile. Tuttavia ora anche con i treni ad alta velocità si può stare tranquilli: con le nuove regole il green pass verrà controllato prima di salire sul treno».
Dunque mete possibili possono essere le città d'arte. Che consigli per visitare un museo? Una mostra?
«La responsabilità individuale è importante. Cominciando dalle file all'ingresso, rispettando il distanziamento. All'interno, ovviamente, si deve indossare correttamente la mascherina. Poi bisogna avere cautela anche all'interno del museo. Mai accalcarsi davanti a un quadro o una statua. Per vedere un'opera d'arte è meglio aspettare se c'è tanta gente davanti».
A Natale c'è la tradizione di andare a visitare i mercatini.
«Meglio evitare i mercatini che non rispettano le regole. Mi sono soffermato a guardarne uno vicino casa mia, molto rispettoso. I banchi erano correttamente distanziati. Poi tocca sempre a noi, evitare la folla è la regola aurea».
Alla cena di Natale, in quattro attorno ad un tavolo?
«Ma no. Possono riunirsi anche due o tre famiglie, se si conoscono e sanno di essere tutti vaccinati. Si deve avere l'accortezza di arieggiare la stanza». E per Capodanno, come regolarsi per le feste dove ci tante persone? «Non posso fare a meno di invocare la cautela: meno si è e meglio è. Il punto è evitare il più possibile la promiscuità».
Si possono scambiare baci sotto l'albero di Natale?
«Certo, evitiamo le fobie. Non togliamoci la possibilità di vivere afflati di empatia. Di affetto».
Cosa fare sulle piste da sci?
«Non preoccupano le piste da sci, sono all'aperto e si scia da soli. Il problema sono i rifugi e gli alberghi ove il ricambio d'aria potrebbe essere inadeguato».
E allora cosa bisogna fare?
«Comportarsi come nei ristoranti e negli alberghi delle città. Ovvero, assicurarsi che venga controllato il green pass, quindi andare via se all'interno non vengono rispettate le misure di distanziamento».