“LA VANONI? NON L’HO MAI INCONTRATA E PENSO CHE NEMMENO MILVA L’HA FREQUENTATA”  - MARTINA CORGNATI, FIGLIA DI MILVA, SCODELLA IL LIBRO “L’ULTIMA DIVA - AUTOBIOGRAFIA DI MIA MADRE”: “CON STREHLER NON CI FU AMORE SENSUALE, MA UN FORTE LEGAME INTELLETTUALE. AVEVA UN POPOLARITÀ TRASVERSALE. ANDAVA A PRANZO CON I REALI D’OLANDA, E POI CON PERTINI E ANDREOTTI” – L’ABORTO, LA MALATTIA NEUROVEGETATIVA E… - VIDEO

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Estratto dell'articolo di Roberta Scorranese per www.corriere.it

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Martina Corgnati, due anni fa a Milano, moriva Milva. Sua madre. Che mamma è stata per lei? 

«Mi ha insegnato il senso di responsabilità, specie sul lavoro e, soprattutto, che cosa vuol dire essere un capofamiglia. È la prima volta che lo dico: se nella vita ho sempre fatto scelte libere e in piena autonomia, lo devo a lei».

 

A Maria Ilva Biolcati, che capofamiglia lo è stata di certo: nel suo libro «L’ultima diva - Autobiografia di mia madre» (La nave di Teseo), lei racconta che sin dall’inizio con il suo lavoro di interprete musicale ha letteralmente mantenuto la propria famiglia. 

l’ultima diva autobiografia di mia madre martina corgnati

«Pensiamo alle sue origini, non povere ma certamente popolari [...] La carriera di Milva decolla quando partecipa al concorso Voci Nuove, nel 1959. Ha sempre sentito il peso di una famiglia da aiutare. E, soprattutto, ha lavorato tanto».

 

[…] nel libro, con schietta chiarezza, lei parla di interventi alle corde vocali, cortisone, in seguito psicofarmaci. 

«È vero. Ho voluto ricostruire fedelmente la storia di Milva, traumi compresi. Ma è una situazione che accomuna molti artisti: preservare la voce e anche un’integrità psicologica in una vita frenetica non è facile. Lei poi “grattava” le corde vocali, metteva a dura prova la voce. Era bravissima, però. Eseguiva brani molto difficili con naturalezza».

 

Nel racconto di sua madre c’è anche un aborto. Forse suggerito dall’allora marito, dunque suo padre. Che trauma è stato per Milva? 

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«Un dolore profondo, non solo perché si era in un’epoca in cui questa pratica era un reato, oltre che un peccato. […]». 

 

La sua popolarità. Tra gli estimatori di Milva troviamo reali e capi di Stato. «Andava a pranzo con i reali d’Olanda, con Pietro Nenni, con Helmut Kohl, con Willy Brandt, e poi con Pertini e Andreotti. La sua era una popolarità trasversale, che passava dagli appassionati di Brecht e Strehler ai patiti della tv di Bramieri fino a Garinei e Giovannini. […]».

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[…] La rivalità con Mina o con Ornella Vanoni, l’amore con Strehler: quante bugie sono state dette su sua madre? 

«Guardi, io la Vanoni non l’ho mai incontrata. E penso che nemmeno Milva l’abbia mai frequentata. Con Strehler non ci fu amore sensuale, ma un forte legame intellettuale. Però è vero che mia madre, a differenza di Mina e di Vanoni, non aveva una famiglia alle spalle che la sostenesse, lo ripeteva spesso».

 

[…] Questo libro è l’occasione per fare chiarezza sugli ultimi anni di Milva, sulla malattia che, come dice lei, «l’ha sottratta a sé stessa». 

«La demenza vascolare, malattia neurovegetativa che è iniziata nel 2007, facendole perdere sé stessa e sottraendola a noi. Io mi sono sempre rifiutata di dirlo in pubblico per proteggerla. […]».

 

Lei ha voluto una Fondazione di arte e ricerca, Insula Felix, anche per coltivare l’eredità intellettuale e culturale di sua madre. Che ancora oggi ha estimatori. 

«Le racconto questo: ancora oggi c’è un francese che le scrive lettere d’amore. L’ultima è arrivata la settimana scorsa: le dice “ti amo” come se non fosse mai scomparsa».

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MILVA MAURIZIO CORGNATI
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