“IL VERO PROBLEMA DEL CALCIO SONO I SUOI DEBITI. IL VIRUS È IL COLPO FINALE” – MARIO SCONCERTI INFILA LA PENNA NEL VERO PROBLEMA DEL PALLONE: "È SCOPPIATA LA BOLLA. IL TAGLIO DEGLI STIPENDI È LA CIMA DELL'ICEBERG. DA SOLO NON RISOLVE NIENTE. IL SISTEMA NON FUNZIONA E HA SFINITO GENTE COME BERLUSCONI E MORATTI. IL CALCIO DOVREBBE CAPIRE CHE IL TEMPO DELL’AVIDITÀ È FINITO...”
-Mario Sconcerti per “il Corriere della Sera”
Il vero problema del calcio sono i suoi debiti. Il virus è il colpo finale, una grande cassa di risonanza dietro cui mascherare con una ragione inevitabile, quasi nobile, una situazione comunque non più sostenibile. Se davvero la malattia dovrà cambiarci, sarà tempo di capire che non possiamo più chiedere al calcio le cose impossibili che con la scusa dei sogni gli abbiamo sempre chiesto. È scoppiata la bolla, bisogna ricucire, tappare, pensare e agire in modo diverso. Il taglio degli stipendi è la cima dell' iceberg. Da solo non risolve niente se non la combinazione di un bilancio. Lo dimostrano le contraddizioni che si porta dietro.
Perché si dovrebbe non pagare lo stipendio a chi a marzo è stato a casa per malattia? Perché si dovrebbe non pagare lo stipendio a chi in aprile sarà in ferie forzate? Ma soprattutto perché si dovrebbe far pagare tutto il conto del debito ai giocatori, cioè agli unici che scendendo forse in campo, possono limitarlo?
L' ultima ipotesi di cui si parla è far giocare le 124 partite che mancano tutte a Roma, città che a fine aprile si prevede a contagio zero. Non ho idea di come possano funzionare i mille particolari di un' avventura simile, ma comporterebbe per le squadre una reclusione nello stesso albergo per circa due mesi, con visite continue, tamponi, tac, e un distanziamento sociale dalle famiglie molto lungo.
Ha senso discutere in queste condizioni di tagli allo stipendio dell' unica categoria che si espone? La realtà è che i debiti sono infiniti da tempo, si sono moltiplicati negli anni come le mediazioni da pagare e le svalutazioni degli ingaggi. Questo calcio ha sfinito gente come Moratti e Berlusconi, siamo già alle seconde-terze generazioni anche di proprietari stranieri. Negli ultimi 10 anni il calcio ha moltiplicato il suo fatturato in modo fittizio. Incassa 100 milioni per vendere Pogba ma ne paga altrettanto per prendere Higuain. Il fatturato cresce, la ricchezza no. Pallotta 9 anni fa comprò la Roma per 124 milioni. Prima del virus l' aveva ceduta a 710. Il 600 per cento in più. Può essere reale? Cosa si nasconde davvero in questo mondo?
Quali sono i veri vantaggi che offre?
L' Inter pagò Ibrahimovic 28 milioni, oggi con 14 anni meno, ne varrebbe 200 più una quarantina di mediazioni.
L' impressione è che nella sostanza il calcio reggerà sempre perché rende ricchi tutti, è una grande società di mutuo guadagno. Ma dovremo abbassare la posta d' ingresso. E capire che il tempo dell' avidità è finito. Ma non credo ci riuscirà nessuno.