“LA VITA CON MENO CONTANTE SAREBBE PIÙ FACILE E SICURA” – ALDO CAZZULLO: “NEI PAESI DOVE LE TASSE SONO MENO ESOSE, È PIÙ FACILE PAGARE CON LA CARTA DI CREDITO. NEL REGNO UNITO MOLTI LOCALI NON ACCETTANO PIÙ CASH. MENO CONTANTE PORTA ANCHE MENO SCIPPI E MENO FURTI NELLE CASE. UN ALTRO MODO PER LIMITARE IL NERO SAREBBE CONSENTIRE (COSA CHE IN PARTE GIÀ AVVIENE) DI SCARICARE RICEVUTE E FATTURE PER LE VARIE SPESE. TUTTAVIA L’IMPRESSIONE È CHE L’ATTUALE GOVERNO ABBIA UNA SENSIBILITÀ DIAMETRALMENTE OPPOSTA”
-Dalla rubrica delle lettere del “Corriere della Sera”
Caro Aldo, certamente il Mef ha bisogno di soldi ma in tutta questa ridda di dichiarazioni e smentite, possibile che non si senta mai qualcuno dire che sarebbe ora di eliminare il contante e pagare solo con sistemi elettronici per far emergere miliardi di nero? In giro per l’Europa qualunque esercizio commerciale espone il cartello «no cash» e ho pure trovato suonatori di strada che chiedono l’obolo tramite telefonino. Non dico sia una soluzione semplice ma nemmeno provarci...?
Eppure i lavoratori (e pensionati) a reddito certo e tassato, che sono pur sempre la maggioranza degli elettori potenziali, avrebbero qualche motivo per ringraziare chi, almeno, ci provasse.
Che spiegazione dà?
Giandomenico Brambilla
Risposta di Aldo Cazzullo
Caro Giandomenico, il mio parere è che qualsiasi riforma del fisco e dei sistemi di pagamento non possa far leva sul senso civico degli italiani, ma sul loro interesse. Occorre far sì che gli italiani ci guadagnino a usare le carte di credito o i bonifici anziché il contante.
In parte è così già ora. Qualsiasi imprenditore, commerciante, ristoratore, albergatore onesto preferisce i pagamenti con la carta di credito, che facilitano molto la tenuta della contabilità e la stesura dei bilanci. Tuttavia, le imposte su imprenditori, commercianti, ristoratori, albergatori onesti sono troppo alte. Nei Paesi dove le tasse sono meno esose, è più facile pagare con la carta di credito.
Non accade solo nel Regno Unito, dove molti locali — comprese le caffetterie — non accettano più cash. Accade in Paesi insospettabili, cui noi guardiamo dall’alto in basso, come la Cambogia, dove i cittadini locali pagano il tuk-tuk con il telefonino. In tutto il mondo, Uber si paga con una carta di credito pre-impostata: l’autista è tutelato dagli imbrogli, il titolare della carta ha tutto sotto controllo, se la carta è aziendale la suddetta azienda traccia tutto, chi ha usato Uber, quando, da dove a dove.
Gli onesti non hanno nulla da temere. Il problema è che Uber in Italia di fatto non esiste, le vetture sono poche e mostruosamente costose.
Una vita con meno contante sarebbe anche più sicura.
Meno scippi, meno furti nelle case. Un altro modo per limitare il nero sarebbe consentire — cosa che in parte già avviene — di scaricare ricevute e fatture per le varie spese.
Tuttavia l’impressione è che l’attuale governo abbia una sensibilità diametralmente opposta.