‘NDRINE SPA! 50 ANNI FA IL RAPIMENTO DI PAUL GETTY, NIPOTE DELL'UOMO PIÙ RICCO DEL MONDO, AVVIO’ GLI AFFARI DELLA 'NDRANGHETA NELL’EDILIZIA. E I CLAN SI FECERO HOLDING – L'INTRANSIGENZA DEL NONNO, L'ORECCHIO TAGLIATO E IL PAGAMENTO DI UN RISCATTO DI TRE MILIONI DI DOLLARI – IL RAPIMENTO GETTY INAUGURÒ "L'INDUSTRIA DEI SEQUESTRI": QUASI 700 NEL TRENTENNIO ‘70-’90
Estratto da ansa.it
Mezzo secolo fa con la vicenda di Paul Getty, segnata da drammatici colpi di scena e fragili dinamiche familiari, la mafia calabrese lanciò la nascita del suo impero edile.
La prima pietra per la holding dei sequestri fu posta il 10 luglio 1973 quando a piazza Farnese, nel centro storico di Roma, fu portato via il sedicenne Paul Getty III.
L'obiettivo del riscatto fu chiaro da subito: il petroliere miliardario americano Jean Paul Getty era suo nonno e secondo i banditi dell'epoca avrebbe potuto pagare qualsiasi cifra. Il nipote era un ragazzino dai capelli rossi e dall'aria hippy che viveva con la madre, la quale aveva una boutique a piazza di Spagna, e si dilettava a fare disegni per strada oltre a condurre una vita da bohemien.
Il giorno del rapimento venne sedato e portato in una cantina sotterranea vicino alla stazione di Sicignano degli Alburni, in provincia di Salerno. La prima richiesta fu di 17 milioni di dollari in cambio della sua restituzione, con tanto di annuncio che fosse vivo grazie a una lettera disperata del ragazzo alla madre e una telefonata dove si minacciava di tagliare l'orecchio al giovane.
Jean Paul Getty inizialmente si rifiutò di trattare con i sequestratori: "ho 14 nipoti, se pagassi anche un solo centesimo li rapirebbero tutti", diceva confermando la sua fama di uomo irremovibile e calcolatore. Anche perché tutti speravano che si trattasse di una truffa escogitata dal rampollo per estorcere soldi.
Quando tre mesi dopo un pezzo dell'orecchio di Paul e una sua ciocca di capelli furono recapitati alla redazione romana del Messaggero si svelò il volto feroce dei suoi aguzzini.
La salute del ragazzo cominciava a peggiorare mentre al Tempo arrivò una lettera dove il ragazzino supplicava di essere liberato. Nel tempo l'intransigenza del nonno crollò e il petroliere fu costretto a scendere a patti: il riscatto, ridotto a tre milioni di dollari, venne pagato in parte dal nonno e in parte dal papà, che s'impegnerà a restituire al capostipite della famiglia un interesse del 4% annuo sulla somma prestatagli. Fu una somma liberamente pagata, visto che soltanto nel 1991 sarà introdotta la legge sul blocco dei beni ai familiari.
Il 15 dicembre 1973, giorno in cui Jean Paul Getty compiva 81 anni, il sedicenne fu trovato da un camionista sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Quell'esperienza, durata cinque mesi, segnò inevitabilmente il ragazzo (...)